Nel frattempo il Ministro della salute ha firmato la sospensione dell’efficacia del decreto del 1° ottobre 2020.
La frase sicuramente non rassicurante che trapela è che “CSS e ISS sono stati invitati a valutare se gli effetti della sostanza attiva cannabidiolo rimangono immutati a prescindere dalla percentuale di utilizzo della stessa”. Una frase abbastanza misteriosa se si considera che il CBD, così come qualsiasi altro composto, genera effetti diversi rispetto alla concentrazione, ma non è, né come molecola singola, né come componente dell’intero fitocomplesso della pianta, una molecola narcotica.
Sicuramente questo passo indietro denota che le attività compatte di pressione politica di associazioni europee di operatori del settore come EIHA e nazionali come Federcanapa stanno facendo effetto.
Come si concluderà questa altra vicenda che rallenta il settore in Italia?
Che parte attiva possiamo avere tutti quanti?
Nella puntata di oggi con Viola Brugnatelli, Alessandro Pastorino (FL Group) e Rachele Invernizzi (EIHA e FederCanapa)
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