La storia della cannabis comincia molto prima di quella umana. Durante il suo percorso evoluzionistico, la pianta di Cannabis (appartenente alla famiglia delle Cannabaceae insieme al luppolo) si è adattata sia alla volontà umana che al cambiamento climatico, nello sforzo di conquistare più terra possibile.
Le forme selvatiche di Cannabis, Humulus (luppolo) e Vitis (vite) somigliano oggigiorno molto poco a quelle che si producono a fini commerciali, soprattutto a causa delle influenze umane.
Indice
- 1. Vitaceae e Cannabaceae: la tassonomia
- 2. Differenze e similitudini nella famiglia delle Cannabaceae
- 3. Evoluzione delle piante Cannabaceae
- 4. Dove cominciò l’interferenza umana?
- 5. Evoluzione della vite come modello per la Cannabis
- 6. Considerazioni finali
- 7. Referenze
1. Vitaceae e Cannabaceae: la tassonomia
La tassonomia della pianta di Cannabis è un argomento piuttosto dibattuto in ambito scientifico. Ad oggi viene considerata una pianta che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae, una piccola famiglia di piante composta da soli due generi: Cannabis, per l’appunto, e Humulus.
Alternativamente, la Cannabis è stata assegnata alla famiglia delle Moraceae, delle Urticaceae e delle Celtidaceae, come recentemente riassunto da un esauriente articolo in letteratura del dr. Ethan Russo. [1]Russo, E. (2019) The case for the Entourage Effect and Conventional Breeding of Clinical Cannabis: No “Strain”, No Gain. Frontiers in Plant Science, 9:1969 1-10
Il genere della Cannabis (o canapa, come viene chiamata nelle produzioni industriali) comprende due specie (Cannabis Sativa e C. Indica) e una specie presunta (C. Ruderalis). Recenti studi scientifici hanno identificato il contenuto totale di terpenoidi come il marker più convincente per la distinzione chemotassonomica tra speci sativa e indica. [2]Elzinga, S., Fischedick, J., Podkolinski, R., and Raber, J. C. (2015) Cannabinoids and terpenes as chemotaxonomic markers in cannabis. Nat Prod Chem Res. 3:181
L’ Humulus (meglio conosciuto come luppolo) include tre specie: H. Lupulus, H. Scandens, e H. Yunnanensis.
La vite (Vitis) è un membro della famiglia delle Vitaceae.
2. Differenze e similitudini nella famiglia delle Cannabaceae
Possiamo trovare molte differenze fra Cannabis e Humulus, a partire dal loro modello di crescita (eretto vs rampicante) fino alla forma della foglia (a forma di mano vs a forma di ragnatela o di cuore); e ancora in merito alla forma dell’infiorescenza femminile (racemo lungo e compatto vs strobilo conico) e ai metaboliti secondari che vengono generati in seguito all’assunzione di queste piante nel nostro organismo (cannabinoidi aromatici contenenti ossigeno vs alfa-acidi amari).
I due generi condividono molte caratteristiche anatomiche:
- Tutte le specie di Cannabaceae sono eliotropiche, dioiche e anemofile. Questo significa che sia la Cannabis che l’Humulus preferiscono habitat soleggiati in cui l’impollinazione è favorita dal vento ed entrambi generano esemplari maschili e femminili.
- Molto probabilmente la Cannabis ha sviluppato la sua crescita verticale, il suo ridotto numero di foglie e un’intensa ramificazione, perché si è adattata ad ambienti boscosi aperti o simil-steppa.
- Anche i rampicanti di Humulus richiedono l’impollinazione tramite il vento: per ottenere l’esposizione ad esso era necessario arrampicarsi sulla vegetazione circostante; probabilmente l’Humulus si è evoluto alla periferia di ambienti boschivi esposti al sole, ben distribuito lungo i corsi di acqua, esattamente nella stessa sorta di nicchia ecologica aperta in cui cresce spontaneamente la Cannabis selvatica di oggi. [3]Clarke, R. C., Merlin, M. D. (2014). Cannabis evolution and ethnobotany. Berkeley, California:University of California Press, pag. 353
Nel 1772 le similitudini fra Humulus e Cannabis suggerirono ad un botanico italiano (Giovanni Antonio Scopoli) di considerare il luppolo comune come un tipo di Cannabis, cambiandogli perciò nome in Cannabis Lupulus, nome che fu poi rifiutato e cambiato da altri botanici negli anni successivi. [4]Giovanni Antonio Scopoli, Flora Carniolica, Vienna 1772, vol II pag 263
Evidenze scientifiche riportano campioni di fossili di polline associati con le speci ecologiche della steppa correlate alla Cannabis e all’Humulus, constatando che nonostante la Cannabis abbia avuto origine sull’altopiano Tibetano 19.6 milioni di anni fa, questa pianta è stata indigena in Europa per almeno un milione di anni. [5]McPartland, J.M. (2018). Cannabis systematics at the levels of family, genus, and species. Cannabis Cannabinoid Res. 3, 203-212
Pur non appartenendo alla famiglia delle Cannabaceae, similmente a Cannabis e Humulus, le viti selvatiche sono anch’esse dioiche e impollinate tramite il vento, con dispersione mediata dai volatili; anche se tuttavia, le viti coltivate oggi, a causa dell’ “addomesticamento” umano, sono diventate ermafroditi auto-impollinanti.
3. Evoluzione delle piante Cannabaceae
L’Humulus usa tricomi uncinati per risalire sui substrati circostanti e per creare una tensione opponente tra stelo e superficie d’arrampicamento; usando le coppie di stipole che si trovano alla base di ogni picciolo in ciascuna foglia si assicura tenacemente al proprio supporto. [6]Isnard S., and W. K. Silk (2009). “Moving with Climbing Plants from Charles Darwin’s Time into the 21st century”. American journal of botany 96 (7). 1205-21
Possiamo interpretare questo meccanismo come un fenomeno di adattamento finemente specializzato: poiché sia la Cannabis che l’Humulus si sono probabilmente evoluti in ambienti assolati, il tipo di crescita verticale è probabilmente comparso per primo, mentre il tipo rampicante può essersi evoluto in seguito, come adattamento a una nicchia periferica più specializzata. Forse la vite (o lo stesso Humulus) si è evoluta come risultato della competizione con la Cannabis, che stava colonizzando molto bene l’habitat favorevole per entrambe.