La storia della Cannabis comincia molto prima di quella umana. Durante il suo percorso evoluzionistico, la pianta si è adattata sia alla volontà umana che al cambiamento climatico, nello sforzo di conquistare più terra possibile.
Le forme selvatiche di Cannabis, Humulus (luppolo) e Vitis (vite) somigliano molto poco a quelle che si producono a fini commerciali, soprattutto a causa delle influenze umane.
Indice
- 1. Tassonomia
- 2. Differenze e similitudini
- 3. Evoluzione delle piante Cannabaceae
- 4. Dove cominciò l’interferenza umana?
- 5. Evoluzione della vite come modello per la Cannabis
- 6. Considerazioni finali
- 7. Referenze
1. Tassonomia
La tassonomia della pianta di Cannabis è un argomento piuttosto dibattuto in ambito scientifico. Ad oggi viene considerata una pianta che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae, una piccola famiglia di piante composta da soli due generi: Cannabis, per l’appunto, e Humulus.
Alternativamente, la Cannabis è stata assegnata alla famiglia delle Moraceae, delle Urticaceae e delle Celtidaceae, come recentemente riassunto da un esauriente articolo in letteratura del dr. Ethan Russo. (1)Russo, E. (2019) The case for the Entourage Effect and Conventional Breeding of Clinical Cannabis: No “Strain”, No Gain. Frontiers in Plant … Continue reading
Il genere della Cannabis (o canapa, come viene chiamata nelle produzioni industriali) comprende due specie (Cannabis Sativa e C. Indica) e una specie presunta (C. Ruderalis). Recenti studi scientifici hanno identificato il contenuto totale di terpenoidi come il marker più convincente per la distinzione chemotassonomica tra speci sativa e indica. (2)Elzinga, S., Fischedick, J., Podkolinski, R., and Raber, J. C. (2015) Cannabinoids and terpenes as chemotaxonomic markers in cannabis. Nat Prod Chem … Continue reading
L’ Humulus (meglio conosciuto come luppolo) include tre specie: H. Lupulus, H. Scandens, e H. Yunnanensis.
La vite (Vitis) è un membro della famiglia delle Vitaceae.
2. Differenze e similitudini
Possiamo trovare molte differenze fra Cannabis e Humulus, a partire dal loro modello di crescita (eretto vs rampicante) fino alla forma della foglia (a forma di mano vs a forma di ragnatela o di cuore); e ancora in merito alla forma dell’infiorescenza femminile (racemo lungo e compatto vs strobilo conico) e ai metaboliti secondari che vengono generati in seguito all’assunzione di queste piante nel nostro organismo (cannabinoidi aromatici contenenti ossigeno vs alfa-acidi amari).
I due generi condividono molte caratteristiche anatomiche:
- Tutte le specie di Cannabaceae sono eliotropiche, dioiche e anemofile. Questo significa che sia la Cannabis che l’Humulus preferiscono habitat soleggiati in cui l’impollinazione è favorita dal vento ed entrambi generano esemplari maschili e femminili.
- Molto probabilmente la Cannabis ha sviluppato la sua crescita verticale, il suo ridotto numero di foglie e un’intensa ramificazione, perché si è adattata ad ambienti boscosi aperti o simil-steppa.
- Anche i rampicanti di Humulus richiedono l’impollinazione tramite il vento: per ottenere l’esposizione ad esso era necessario arrampicarsi sulla vegetazione circostante; probabilmente l’Humulus si è evoluto alla periferia di ambienti boschivi esposti al sole, ben distribuito lungo i corsi di acqua, esattamente nella stessa sorta di nicchia ecologica aperta in cui cresce spontaneamente la Cannabis selvatica di oggi. (3)Clarke, R. C., Merlin, M. D. (2014). Cannabis evolution and ethnobotany. Berkeley, California:University of California Press, pag. 353
Nel 1772 le similitudini fra Humulus e Cannabis suggerirono ad un botanico italiano (Giovanni Antonio Scopoli) di considerare il luppolo comune come un tipo di Cannabis, cambiandogli perciò nome in Cannabis Lupulus, nome che fu poi rifiutato e cambiato da altri botanici negli anni successivi. (4)Giovanni Antonio Scopoli, Flora Carniolica, Vienna 1772, vol II pag 263
Evidenze scientifiche riportano campioni di fossili di polline associati con le speci ecologiche della steppa correlate alla Cannabis e all’Humulus, constatando che nonostante la Cannabis abbia avuto origine sull’altopiano Tibetano 19.6 milioni di anni fa, questa pianta è stata indigena in Europa per almeno un milione di anni. (5)McPartland, J.M. (2018). Cannabis systematics at the levels of family, genus, and species. Cannabis Cannabinoid Res. 3, 203-212
Pur non appartenendo alla famiglia delle Cannabaceae, similmente a Cannabis e Humulus, le viti selvatiche sono anch’esse dioiche e impollinate tramite il vento, con dispersione mediata dai volatili; anche se tuttavia, le viti coltivate oggi, a causa dell’ “addomesticamento” umano, sono diventate ermafroditi auto-impollinanti.
3. Evoluzione delle piante Cannabaceae
L’Humulus usa tricomi uncinati per risalire sui substrati circostanti e per creare una tensione opponente tra stelo e superficie d’arrampicamento; usando le coppie di stipole che si trovano alla base di ogni picciolo in ciascuna foglia si assicura tenacemente al proprio supporto. (6)Isnard S., and W. K. Silk (2009). “Moving with Climbing Plants from Charles Darwin’s Time into the 21st century”. American journal of … Continue reading
Possiamo interpretare questo meccanismo come un fenomeno di adattamento finemente specializzato: poiché sia la Cannabis che l’Humulus si sono probabilmente evoluti in ambienti assolati, il tipo di crescita verticale è probabilmente comparso per primo, mentre il tipo rampicante può essersi evoluto in seguito, come adattamento a una nicchia periferica più specializzata. Forse la vite (o lo stesso Humulus) si è evoluta come risultato della competizione con la Cannabis, che stava colonizzando molto bene l’habitat favorevole per entrambe.