4. I case studies del Dott. Francesco Crestani: esperienze cliniche con la cannabis FM2
Abbiamo chiesto al Dott. Francesco Crestani, dirigente medico presso l’AULSS 5 Veneto, medico anestesista e prescrittore di cannabis, di riportarci dei casi clinici di pazienti trattati con la varietà in questione. La prima osservazione è stata di carattere tecnico, ovvero che i pazienti sono stati trattati con FM2 fino al 2020, poiché dall’anno scorso non è più disponibile ed è quindi introvabile nelle farmacie.
Il primo caso è un paziente di circa quarant’anni affetto da adrenoleucodistrofia, grave malattia genetica che colpisce il sistema nervoso. I sintomi principali sono spasticità grave accompagnata da dolore, trattati da altri specialisti con vari farmaci tra cui amitriptilina, oxybutinina, baclofen, cortone, clonazepam, fentanyl e venlafaxina. La forma di somministrazione prescelta per questo caso è la vaporizzazione, prescrivendo FM2 in cartine con dose iniziale di 500 mg/die, aumentata nel corso di quattro anni a 1150 mg/die, dose necessaria per contrastare i dolori causati da una malattia progressiva.
Il secondo paziente soffre di dolore neuropatico centrale causato da sclerosi multipla. Era stato trattato con morfina, baclofen, ketorolac, betametasone, interferone e Sativex®. Anche quest’ultimo, che è un farmaco a base di THC e CBD in rapporto 1:1, non ha dato gli effetti terapeutici desiderati. In Italia il Sativex® può essere prescritto solo dal neurologo, con la seguente indicazione terapeutica “spasmi dolorosi da sclerosi multipla non responsivi agli altri farmaci”.
Il Dott. Crestani, in qualità di specialista antalgologo, ha prescritto la cannabis FM2 con un dosaggio di 250 mg per 6 vaporizzazioni al giorno. Questo approccio terapeutico ha migliorato la qualità di vita del paziente riuscendo a mitigare i forti dolori causati dalla patologia. Attualmente il paziente sta meglio, ma deve assumere il Bediol in alternativa alla FM2.