4. Studi clinici: l’utilizzo del Bedrolite nell’epilessia infantile
In un case report italiano, pubblicato nel 2020 sul Neurological Sciences, sono stati seguiti cinque pazienti affetti da epilessia resistente ai farmaci convenzionali ai quali è stata prescritta CM solo dopo il fallimento delle terapie standard e dell’insorgenza, in alcuni casi, di effetti collaterali non tollerabili.
Il trattamento prevedeva l’assunzione di un estratto galenico di cannabis in olio di oliva. In seguito al trattamento tutti i pazienti hanno avuto una riduzione della frequenza e della gravità delle crisi epilettiche ed un miglioramento del tono dell’umore e della qualità del sonno, associato ad un benessere generale privo di effetti collaterali rilevanti.
Questo studio ha interessato un numero molto limitato di pazienti, ma ha un valore notevole nel dimostrare l’efficacia del trattamento con CM di una grave patologia, che spesso presenta resistenza ai farmaci convenzionali e per cui non esiste una valida opzione terapeutica.
In conclusione, la terapia con cannabis, nello specifico con un alto livello di CBD come Bedrolite, può essere una strategia efficace e sicura per le forme di epilessia farmaco resistente.

In una revisione sistematica aggiornata a febbraio 2020 e pubblicata su Seizure, gli studiosi ci forniscono un riepilogo sui rischi e benefici del trattamento a base di CM per l’epilessia infantile. In particolare sono stati osservati studi randomizzati controllati e non, valutando la libertà dalle crisi, la frequenza delle crisi, la qualità della vita, il miglioramento del sonno, lo stato epilettico, la morte, gli eventi avversi gastrointestinali e le visite al pronto soccorso. Il lavoro è stato svolto su trentacinque studi, di cui quattro randomizzati e controllati, con i seguenti risultati:
la terapia con cannabis ad alto contenuto di cannabidiolo in aggiunta al trattamento standard ha portato ad una riduzione delle crisi epilettiche ed un aumento della risposta al trattamento, tuttavia vi è un aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali.
In conclusione, i risultati degli studi analizzati suggeriscono che il CBD probabilmente riduce la frequenza delle crisi nei bambini affetti da epilessia farmaco resistente.
È significativo inoltre il caso clinico di Melissa, una bambina che a sei anni ha avuto un primo attacco epilettico, a cui è stata diagnosticata una forma di epilessia resistente (Lennox Gastaut). La terapia con farmaci convenzionali (Keppra 1250 mg/die, Depakin sciroppo 650 mg/die e Rivotril al bisogno) non portava nessun miglioramento, con numerosi effetti collaterali.
Nel 2018 ha iniziato la terapia con CM, varietà Bedrolite in gocce 5 gr in 50 ml di olio, poi sostituito in capsule per migliorare la palatabilità. Il neurologo di Melissa, il dott. Ernesto Salerni, riferisce che la riduzione delle crisi sia per il numero che per l’intensità è probabilmente dovuto all’azione del CBD, responsabile di una netta riduzione della permeabilità della barriera ematoencefalica con effetto antinfiammatorio ed antiedemigeno. La conseguenza è una riduzione della eccitabilità del tessuto nervoso e dell’innesco del processo epilettogeno.
Il dottore conclude dicendo che il beneficio della terapia è dose dipendente, con un notevole miglioramento nella progressione del processo patologico e con buone probabilità di guarigione. Oggi Melissa conduce una vita normale grazie all’aiuto fondamentale della cannabis.
È doveroso ricordare infine la storia di Charlotte Figi, che ha lottato per tutta la sua breve vita contro un’altra grave forma di epilessia, conosciuta come sindrome di Dravet.
La sua esperienza con la cannabis è stata determinante per la storia della medicina moderna, in particolare nel trattamento dell’epilessia farmaco resistente.
Grazie ad una legge del Colorado, che dal 2000 prevede l’uso di CM per alleviare spasmi, convulsioni e crisi epilettiche è stato possibile sviluppare una varietà di cannabis ad alto contenuto di CBD (tra il 10 e 20%) e basso THC (0,5%). Quest’ultima è stata ottenuta dopo un lungo lavoro di ricerca e ibridazione tra una varietà di cannabis e una di canapa sviluppata dai fratelli Stanley, ed oggi è conosciuta in tutto il mondo come la “Charlotte’s web”.
Da questa cannabis venne estratto un olio che ha aiutato la piccola Charlotte nel ridurre completamente le numerose crisi epilettiche che la affliggevano dai primi anni di vita. Charlotte oggi non è più tra noi, ma la sua storia è servita per far scoprire al mondo che la cannabis è una pianta versatile e capace di aiutare non solo i dolori degli uomini adulti, ma anche le sofferenze dei più piccoli restituendo a tutti la dignità di vivere.