Modulazione del Sistema endocannabinoide nel trattamento dell’emicrania: la ricerca italiana in campo
L’emicrania appartiene alla famiglia delle cefalee ed è la forma più frequente di mal di testa di grado medio-grave, molto doloroso e potenzialmente invalidante. Solitamente si presenta con un dolore acuto o pulsante localizzato nella parte anteriore o su un lato della testa. L’attacco emicranico può aumentare di intensità e cambiare posizione, estendendosi e coinvolgendo fronte e tempie. L’emicrania si manifesta con attacchi ricorrenti che possono durare poche ore o persino giorni e la cui frequenza è altrettanto variabile (da pochi episodi in un anno a 2-3 crisi alla settimana). [1]Burch, R. C., Buse, D. C., & Lipton, R. B. (2019).
Migraine: epidemiology, burden, and comorbidity.
Neurologic clinics, 37(4), 631-649.
In Italia si stima che circa 8 milioni di persone soffrano di emicrania episodica o ricorrente, con le donne che mostrano una probabilità di soffrire di questa condizione tre volte maggiore rispetto agli uomini. In ogni caso, e aldilà delle differenze di genere, il 12% circa della popolazione generale riporta di avere avuto un attacco di emicrania almeno una volta nella vita.
L’insorgenza, generalmente, si colloca durante l’età adolescenziale, con variazioni degli attacchi (in termini di intensità e frequenza) nella vita adulta, ed una loro diminuzione dopo i 50 anni. I sintomi (dolore pulsante, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni) possono essere insopportabili e variare molto da soggetto a soggetto. Chi ne è colpito spesso deve ricorrere al riposo completo, al buio e in un ambiente tranquillo. [2]Allena, M., Steiner, T. J., Sances, G., Carugno, B., Balsamo, F., Nappi, G., … & Tassorelli, C. (2015). Impact of headache disorders in Italy and the public-health and policy implications: … Continue reading