3. La Cannabis per il trattamento dell’ansia?
Attraverso questo studio molto ben disegnato e utilizzando tecniche innovative, gli autori hanno dimostrato che lo stress induce un “collasso” dell’attività dell’endocannabinoide 2-AG tra l’amigdala e la corteccia pre-frontale e ciò induce stress che, se prolungato nel tempo, può sfociare in comportamenti ansiosi.
Secondo gli autori dello studio “questi dati suggeriscono che il potenziamento della segnalazione del 2-AG mediata dai recettori CB1, ad esempio mediante inibizione dell’enzima che degrada il 2-AG (MAGL), potrebbe rappresentare un approccio terapeutico attraente per il trattamento di disturbi psichiatrici indotti da stress”.
Questa ricerca sembra quindi confermare ciò che sia report aneddotici sia ricerche scientifiche indicano da tempo: la Cannabis sembra essere utile nel trattamento di disturbi dell’ansia.
Il ruolo degli endocannabinoidi è molto importante nel mantenimento di complessi processi omeostatici cerebrali. Infatti, è consolidato il loro ruolo in aree cerebrali deputate all’integrazione degli stimoli esterni, degli stati d’ansia e degli eventi spiacevoli emotivi-sensoriali, come anche nelle sequele centrali associate al dolore cronico
commenta Livio Luongo, professore di farmacologia, membro della Società Italiana di Farmacologia (SIF) e recente autore di una ricerca che ha identificato quattro nuovi fitocannabinoidi nella Cannabis sativa (per un approfondimento, leggi Cannabis, identificati quattro nuovi fitocannabinoidi: una scoperta tutta italiana )

Livio Luongo, neurofarmacologo
Lo studio è interessante, anche se molto tecnico e prende in considerazione un circuito specifico, quello che dall’amigdala va alla corteccia. Dai dati si evince che alcuni componenti della Cannabis sativa potrebbero essere utilizzati, a concentrazioni opportune, in determinati stati d’ansia. Un esempio interessante in questo senso è dato dal Cannabidiolo (CBD), un fitocannabinoide molto utilizzato attualmente per il trattamento di sintomatologie associate a stati d’ansia.
Infatti, vari studi hanno mostrato che il CBD, piuttosto che il THC, sembra essere il componente ansiolitico della Cannabis, anche se il suo effetto è dose-dipendente.
Quindi, stimolare il Sistema Endocannabinoide -anche attraverso l’utilizzo di Cannabis- sembra essere una buona strategia per combattere l’ansia da stress.
Alcuni dubbi però non sono stati del tutto chiariti.
Bisogna ancora appurare, infatti, perché non tutti gli individui sviluppano ansia se sottoposti a stress. Ci potrebbero essere infatti altri circuiti che compensano la diminuzione della segnalazione del 2-AG, che in alcuni individui sono più funzionali che in altri.
Inoltre questi dati, seppur molto interessanti, devono essere confermati anche in esperimenti sull’uomo.
Ciò che invece è stato ulteriormente messo in evidenza da questa ricerca -se ancora ce ne fosse bisogno- è il ruolo chiave che il Sistema Endocannabinoide svolge nel regolare importanti funzioni dell’organismo, specialmente funzioni comportamentali.