5. È disponibile una terapia per le allergie alla cannabis?
Il Dr. William Silvers, un allergologo del Colorado, ha pubblicato un editoriale nel febbraio 2016 discutendo di tre pazienti con sintomi indicativi di allergie alla marijuana.
Egli ci fornisce una visione approfondita dell’esperienza pratica di un allergologo che si occupa di potenziali allergie alla cannabis in uno stato in cui la pianta è stata completamente legalizzata.
Uno dei suoi pazienti, un fumatore frequente di marijuana, ha sperimentato una congestione nasale che in seguito si è trasformata in una tosse cronica una volta che ha iniziato a lavorare come trimmer in un impianto di coltivazione di cannabis. Il trattamento con spray nasale e inalatore ha contribuito a ridurre i sintomi.
Un secondo paziente, senza alcuna precedente storia di asma o allergie, ha mostrato sintomi dopo l’esposizione alla cannabis quando ha iniziato a lavorare in una struttura di coltivazione e in un dispensario. Gli è stata diagnosticata l’asma esacerbata dall’esposizione alla marijuana con febbre da fieno, infiammazione agli occhi e sospetta dermatite da contatto con la cannabis.
Le raccomandazioni per la terapia includevano la riduzione al minimo della sua esposizione ambientale alla cannabis. Il paziente è notevolmente migliorato con un programma di farmaci antistaminici.
L’ultimo paziente, un forte consumatore di cannabis, è stato indirizzato da un medico del pronto soccorso con sospetta anafilassi dopo l’esposizione al fumo di cannabis. Ha ammesso di fumare un concentrato, una cera di cannabis estratta in CO2, che conteneva livelli di THC dal 60% al 70%. La cosa sconcertante però è stata che egli ha mostrato una mancanza di sensibilizzazione agli estratti di cannabis e anche i test sui pollini erano negativi.
Il concentrato di cera (detta wax) potrebbe aver contenuto un contaminante o un additivo a cui il paziente ha reagito.
Secondo l’opinione del dottor Silvers:
“Il numero relativamente basso di casi dalla legalizzazione della marijuana in Colorado suggerisce che la cannabis sativa è un lieve allergene, con un’esposizione significativa necessaria per provocare reazioni allergiche respiratorie e dermatologiche”.
Questa suona come una buona notizia per gli amanti della cannabis e, come dimostrato, è disponibile una terapia per chi soffre di allergie a seconda della gravità della reazione. Sfortunatamente per il consumatore di cannabis cronicamente allergico, come con altri allergeni, si consiglia di evitare il contatto.
Tuttavia, fattori come l’aerobiologia locale e l’esposizione per motivi professionali devono essere presi in considerazione.
Per coloro che hanno sintomi sembrerebbero esserci sicuramente una varietà di opzioni a disposizione.
Antistaminici, steroidi intranasali e decongestionanti nasali possono essere usati per trattare i sintomi della congiuntivite da rinite allergica. Se necessario, l’asma può essere trattata con beta agonisti o con un corticosteroide inalatorio.
Ci sono stati anche rari casi di immunoterapia in letteratura.
Un report ha dimostrato la desensitizzazione in due pazienti e il miglioramento è stato notato anche in una coorte di lavoratori della canapa che hanno ricevuto l’estratto di immunoterapia due volte a settimana per un anno. ;
1 Comment
Presente! Grazie per questo approfondimento, perchè quando lo dico nessuno mi crede.
Ho fatto un test cutaneo e ovviamente ho potuto constatare la reazione. Evito il polline e anche di maneggiare troppo infiorescenze, ma i sintomi sono comunque molto lievi, congestione nasale e arrossamento degli occhi, capita però che qualche varietà mi faccia più male di altre.