7. Cannabis Terapeutica in puglia: le conclusioni
La Puglia è stata da sempre all’avanguardia in Italia per quanto riguarda la Cannabis Terapeutica.
Non a caso le prime associazioni di pazienti sono nate proprio nel territorio pugliese e la loro richiesta di normare le terapie a base di cannabis ha sicuramente avuto un ruolo importante nel far approvare, in Puglia e nel resto d’Italia, le leggi sull’utilizzo di cannabis terapeutica e cannabinoidi.
L’attenzione che questa regione ha sempre avuto nei confronti della cannabis è evidente anche dal fatto che è stata tra la prime regioni italiane a reintrodurre, dopo decenni di inutile proibizione, la coltura di canapa industriale sul proprio territorio.
Rispetto alla maggior parte delle regioni italiane, la Puglia ha anche esteso l’elenco delle patologie rimborsabili dal SSR, includendo alcune condizioni dove decenni di ricerche hanno dimostrato l’utilità della cannabis, come Parkinson, demenza, epilessia e ADHD.
Anche se questa è sicuramente una nota positiva, il problema è che non in tutte le provincie questa indicazione viene rispettata. Si è creata così una situazione discriminante, per cui chi è residente in una provincia “fortunata” può alleviare le proprie sintomatologie gratuitamente utilizzando cannabis terapeutica; gli altri, che semplicemente risiedono in una provincia “sbagliata”, sono costretti a pagare le proprie cure con cannabis.
Questa situazione, che crea di fatto cittadini di serie A e di serie B, è stata più volte denunciata da medici ed associazioni e si spera che si arrivi al più presto ad un’omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale.
Anche in Puglia poi, come in tutta Italia, l’esiguità delle scorte annuali di cannabis e il fatto di poter ottenere solo le varietà indicate dal ministero, comporta numerosi problemi sia ai pazienti, con ritardi nella consegna e il dover stare lunghi periodi senza terapia, sia ai farmacisti, soprattutto privati, per i quali i costi fissi di approvvigionamento sono spesso poco competitivi.
Infine, come in molte regioni, non è stata data la possibilità agli specialisti in geriatria di poter prescrivere cannabis, nonostante la sua provata efficacia in molte patologie legate all’invecchiamento, come il Parkinson o l’Alzheimer.
In questo quadro con luci e ombre, tipico del panorama della cannabis in Italia, ci sono però degli aspetti positivi veramente degni di nota.
È il caso del centro di eccellenza per “cure palliative e terapie del dolore” dell’ospedale Sarcone di Terlizzi, in provincia di Bari. Si tratta di un reparto nato da poco che si occupa dei soggetti più fragili sottoposti a cure palliative, dove i pazienti provengono non solo da tutta la Puglia ma anche da regioni limitrofe come Basilicata e Calabria, oltre ad offrire terapie a domicilio.
Tra i pazienti ci sono persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla, Parkinson, tumori e bambini affetti da patologie rare e tutti possono beneficiare, accanto alle tradizionali terapie antalgiche, anche degli effetti positivi sul dolore cronico e neuropatico indotti dalla Cannabis Medicinale. Qui troviamo uno dei pazienti più giovani in cura con Cannabis Terapeutica in Italia: si tratta di un bambino di due anni affetto dalla sindrome di Aicardi – Goutières, un’encefalopatia che conta circa cento casi in tutto il mondo.
Non ci resta che fare un grande in bocca al lupo a lui e a tutti i pazienti in cura con Cannabis Terapeutica, in Puglia e nel resto d’Italia.