7. Cannabis Terapeutica Piemonte: le conclusioni
La Regione Piemonte è stata tra le prime a legiferare, nel 2015, a favore della prescrizione ed erogazione di Cannabis Terapeutica e farmaci cannabinoidi. Da allora, viene garantito ai cittadini piemontesi il diritto a potersi curare con la Cannabis Terapeutica e con i farmaci a base di cannabinoidi (THC e CBD, ma non solo).
Con questa legge, la Regione in pratica recepisce le indicazioni nazionali, senza apportare particolari restrizioni, ma neanche miglioramenti.
La prescrizione “mutuabile” di Cannabis e cannabinoidi infatti può avvenire solo per 6 patologie, quelle indicate nella Legge nazionale sulla Cannabis Terapeutica sempre del 2015. In questo modo rimangono escluse varie patologie per le quali le evidenze scientifiche sono comunque abbastanza solide, come le forme epilettiche resistenti alle terapie standard, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e altre. Basti pensare che negli USA sono circa 40 le patologie per le quali può essere prescritta la Cannabis e i suoi derivati.
Anche alcune iniziali indicazioni promettenti della Legge n.11 del 2015 sono rimaste disattese con il tempo.
All’articolo 6 viene infatti dichiarato esplicitamente che “La Giunta regionale, ai fini della presente legge e per ridurre il costo della canapa e dei principi attivi cannabinoidi importati dall’estero, è autorizzata ad avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, secondo la normativa vigente, per la produzione di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di canapa”.
Inoltre, “la Giunta regionale è altresì autorizzata ad avviare progetti di ricerca e azioni sperimentali prodromici alla produzione, da parte di soggetti autorizzati secondo la normativa vigente, di sostanze e preparazioni vegetali a base di canapa, con gli atenei piemontesi, le associazioni di soggetti privati affetti da patologie e altri soggetti portatori di interesse o di specifiche competenze”.
Queste indicazioni avrebbero dovuto essere attuate e rese operative dalla Delibera di indirizzo del 16 Febbraio 2016 n. 24-2920. Tuttavia, come già accaduto in molte altre Regioni, la Delibera di recepimento omette completamente di dare indicazioni in tal senso e le buone intenzioni della Legge regionale rimangono tali solo sulla carta.
La necessità di avviare progetti di produzione in loco è quanto mai impellente in una regione dove, di solito, già da metà anno le scorte di Cannabis e derivati iniziano a scarseggiare, con enorme danno, economico e di salute, per i pazienti in cura con tali terapie.
Considerando la situazione piemontese, che peraltro è tra le migliori in Italia per quanto riguarda la Cannabis Terapeutica, appare più che mai urgente e necessario un intervento normativo nazionale che renda più semplice (e anche più economico) l’approvvigionamento, l’erogazione e la prescrizione di preparati a base di Cannabis Terapeutica e di farmaci cannabinoidi su tutto il territorio nazionale. Anche perchè questa sorta di federalismo sulla Cannabis non ha più senso e dovrebbe essere superato.