4. Sicurezza, tossicità ed effetti collaterali del THC e CBD nei cani
L’uso di cannabinoidi nei cani (e non solo) pone degli interrogativi circa la loro sicurezza e il loro potenziale intossicante.
Vari studi che hanno analizzato la composizione di prodotti a base di cannabis o di cannabinoidi venduti sul mercato USA, sia per uso umano che veterinario, hanno rivelato che in molti casi la concentrazione di cannabinoidi riportata in etichetta (principalmente THC e CBD) non corrispondeva alla reale concentrazione e in vari prodotti sono state trovate tracce di pesticidi, solventi e perfino metalli pesanti.
Un altro fattore rilevante è il potenziale intossicante dei fitocannabinoidi nei cani. Uno studio del 2018 ha rivelato che, in USA, il 9% delle intossicazioni canine è dovuta all’ingestione, per lo più accidentale, di prodotti a base di cannabis. Nel 2017 l’Associazione americana per la prevenzione della crudeltà verso gli animali (ASPCA) ha registrato 1486 casi di intossicazione di cani dovuti a prodotti a base di cannabis; di questi, il 97% dei prodotti conteneva THC, da solo o in combinazione con il CBD e il 3% solo CBD. In questo report della ASPCA la reale composizione dei prodotti non è stata analizzata e le intossicazioni legate al solo CBD potrebbero in realtà essere dovute ad una residua presenza di THC nei prodotti. A conferma di ciò, questi effetti intossicanti non sono mai stati notati nei vari studi clinici sui cani, dove la composizione dei prodotti contenenti CBD viene attentamente analizzata per escludere proprio la presenza di THC.
In caso di ingestione o inalazione accidentale, la tossicità della cannabis nei cani si manifesta solitamente entro i 60 minuti, con segnali neurologici, gastrointestinali o cardiovascolari. Il sintomo più frequente è l’incontinenza urinaria, che è una condizione relativamente rara in altre intossicazioni. Altri segni meno frequenti comprendono atassia, agitazione e depressione, cambiamenti comportamentali, vocalizzazione, tremori, vomito, diarrea, iperattività agli stimoli ambientali, midriasi, iperestesia (sensibilità elevata agli stimoli tattili, termici e dolorifici), scialorrea (salivazione intensa), ipotensione, tachicardia o bradicardia, polifagia e ipotermia.
In corso di terapia con cannabis, l’intossicazione è in realtà un segnale di prognosi favorevole, indica cioè che il trattamento sta funzionando, anche perché la DL50 (la dose letale in grado di uccidere almeno il 50% dei soggetti, un’unità di misura in tossicologia) del THC nei cani è molto elevata, pari ad oltre 3000mg/kg, mentre per il CBD non è stata mai evidenziata una dose letale.
Il motivo dell’alto potere intossicante del THC nei cani è dovuto probabilmente alla maggiore densità di recettori CB1 nel tronco encefalico e nel cervelletto, rispetto agli uomini.
I vari studi clinici e i case report sull’uso di medicinali a base di cannabis nei cani, hanno riportato solo lievi effetti collaterali senza grandi ripercussioni cliniche, come diarrea, aumento della fosfatasi alcalina nel siero o vomito. Questi effetti sono poco frequenti nel caso del CBD, mentre in terapie che utilizzano anche il THC sono più frequenti e possono anche comprendere atassia, ipotermia, letargia e tremori.
1 Comment
Davvero un sacco interessante ed esplicativo, io ho cercato per molto tempo un farmaco efficace per il mio cane che soffre di epilessia e ho trovato un olio al cbd che mi ha aiutata molto nel trattamento della malattia. Ora sembra stare meglio anche se lo teniamo sempre sotto controllo.