1. Per chi è adatta la vaporizzazione?
La somministrazione di Cannabis per via orale comporta una più lenta comparsa degli effetti, una permanenza maggiore in circolo e una concentrazione di cannabinoidi totale minore che per via inalatoria. Questo metodo è consigliato per pazienti con problematiche di natura cronica (es. dolore cronico, infiammazione, neurodegenerazione).
La vaporizzazione -ovvero la somministrazione di Cannabis mediante inalazione- è un metodo particolarmente vantaggioso per problematiche di natura acuta, ovvero per pazienti che cercano un sollievo immediato dai sintomi di una patologia, come nel caso di vomito, spasmi muscolari o dolore.
1.1 Vaporizzazione: rapida insorgenza degli effetti e dosaggi affidabili
Come succede fumando, gli effetti della vaporizzazione sono praticamente istantanei, dato che i costituenti della Cannabis vengono assorbiti rapidamente nel sangue attraverso i polmoni, raggiungendo i livelli massimi nel plasma in soli pochi minuti.
Rispetto alla somministrazione orale di Cannabis (es: estratti o prodotti edibili), la titolazione o dosaggio dei cannabinoidi o degli altri costituenti è più semplice.
Poiché l’effetto è quasi immediato, l’utente può infatti fermarsi non appena nota il raggiungimento della dose cercata.
La vaporizzazione permette di evitare l’effetto di primo passaggio del metabolismo, ovvero quelle reazioni metaboliche subite da un farmaco assunto oralmente. Ciò perché i farmaci, una volta assorbiti nel tratto gastrointestinale, vengono da qui portati dal sangue direttamente nel fegato, dove ad opera di vari sistemi enzimatici, subiscono un primo processo di metabolizzazione. Questo succede con tutte le medicine che ingeriamo, inclusa la Cannabis, ed è associato ad un’insorgenza più lenta degli effetti.
Tale passaggio metabolico può essere pericoloso per i pazienti che cercano un sollievo da dolori acuti, spasmi o altri sintomi che richiedono un intervento veloce, con il rischio di sovradosare la terapia prima che essa abbia fatto effetto. Con la vaporizzazione questo passaggio viene bypassato.
1.2 Vaporizzazione: miglioramento della funzione polmonare
Vari studi su pazienti utilizzatori di vaporizzatori, hanno dimostrato come questa via di somministrazione sia efficace nel diminuire la sintomatologia respiratoria. I miglioramenti più evidenti si hanno soprattutto in pazienti asmatici. Molti di loro, dopo avere iniziato l’inalazione di Cannabis con vaporizzatore, hanno visto diminuire la necessità di utilizzare gli inalatori che solitamente vengono prescritti. ;
Questo a conferma di tutti gli studi che hanno dimostrato come la Cannabis abbia importanti effetti broncodilatatori.
Ad esempio, i dati provenienti da una ricerca statunitense su un ampio campione di persone che inalavano Cannabis, indicano che l’uso di vaporizzatori si è dimostrato efficace nel ridurre tosse, catarro e senso di oppressione al petto.
Sempre dagli USA, una ricerca del 2010 ha dimostrato che l’uso di vaporizzatori è in grado di incidere positivamente sui valori di funzionalità respiratoria in senso migliorativo in meno di un mese.
Tuttavia, un recente trial clinico condotto dalla McGill University in Canada ha evidenziato che in pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica avanzata, vaporizzare Cannabis non ha effetti né negativi né positivi sulla funzione polmonare.
1 Commento
Utilizzo cannabis terapeutica da circa 8 anni non riesco a capire per quale motivo sia l’assunzione orale di olio ovviamente sublinguale che la vaporizzazione a varie temperature che vanno dai 125 a 180 gradi centigradi in concomitanza con l’alimentazione o subito prima o subito dopo dove con subito intendo nell’arco di tre quarti d’ora un’ora provocano una sonnolenza un astenia La mia domanda è ovviamente relativa a questoLa mia domanda è ovviamente relativa a questo ea come fare per evitare questo tipo di effetto collaterale che è molto molto pesante incide molto sullamia vitaperdonate la scrittura eventuali errori ma non riesco a visualizzare sul display il box del testo