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Prescrizione Cannabis: i rischi per il medico curante

Oggi parliamo con il dott. Lorenzo Calvi, Medico Chirurgo, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore che descrive quali sono i rischi a cui va incontro il medico prescrittore di Cannabis Medica in Italia.

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Oggi parliamo con il dott. Lorenzo Calvi, Medico Chirurgo, specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore che descrive quali sono i rischi a cui va incontro il medico prescrittore di Cannabis Medica in Italia.

VIDEO INTERVISTA: PRESCRIZIONE CANNABIS

Viola Brugnatelli: molti pazienti ci raccontato che i loro medici curanti hanno timore ad utilizzare la Cannabis Medica. Puoi spiegarci quali sono i reali rischi a cui va incontro il medico che redige una prescrizione di Cannabis?

Lorenzo Calvi: buongiorno a tutti. Non ci sono rischi particolari per il professionista che prescrive Cannabis Medica. Gli unici accorgimenti sono quelli di rimanere fedeli a tutta la burocrazia che bisogna per forza compilare.

Nello specifico parliamo quindi di consenso informato del paziente; visita del paziente effettivamente eseguita così che possa firmare il consenso informato; compilazione della scheda di piano terapeutico che è fondamentale perché ti permette di comunicare con eventuali altri professionisti che prendono in carica il paziente; mantenere il registro dei codici alfanumerico corrispondenti al paziente e sostanzialmente spiegare con un vero consenso informato quelli che sono i rischi, i benefici, gli effetti collaterali, il dosaggio e la terapia al paziente.

Queste sono le burocrazie che in caso di un eventuale controllo vengono richieste al professionista.

Ricordiamo che non c’è limite al quantitativo di Cannabis che può essere prescritta. 

Il limite è solo a livello di ricetta che può comprendere al massimo un periodo di tre mesi mentre la ricetta va esaurita e comprata in farmacia entro un periodo di trenta giorni più il giorno in cui è stata emessa.

Se si conosce il sistema e la materia non ci sono rischi particolari per il medico che redige una prescrizione di Cannabis.

Viola Brugnatelli: molti pazienti ci raccontato che i loro medici curanti hanno timore ad utilizzare la Cannabis Medica. Puoi spiegarci quali sono i reali rischi a cui va incontro il medico che redige una prescrizione di Cannabis?

Lorenzo Calvi: buongiorno a tutti. Non ci sono rischi particolari per il professionista che prescrive Cannabis Medica. Gli unici accorgimenti sono quelli di rimanere fedeli a tutta la burocrazia che bisogna per forza compilare.

Nello specifico parliamo quindi di consenso informato del paziente; visita del paziente effettivamente eseguita così che possa firmare il consenso informato; compilazione della scheda di piano terapeutico che è fondamentale perché ti permette di comunicare con eventuali altri professionisti che prendono in carica il paziente; mantenere il registro dei codici alfanumerico corrispondenti al paziente e sostanzialmente spiegare con un vero consenso informato quelli che sono i rischi, i benefici, gli effetti collaterali, il dosaggio e la terapia al paziente.

Queste sono le burocrazie che in caso di un eventuale controllo vengono richieste al professionista.

Ricordiamo che non c’è limite al quantitativo di Cannabis che può essere prescritta. 

Il limite è solo a livello di ricetta che può comprendere al massimo un periodo di tre mesi mentre la ricetta va esaurita e comprata in farmacia entro un periodo di trenta giorni più il giorno in cui è stata emessa.

Se si conosce il sistema e la materia non ci sono rischi particolari per il medico che redige una prescrizione di Cannabis.

Autore
Lorenzo Calvi

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