L’utilizzo del CBD nei disturbi comportamentali dei cavalli

In questo articolo intervistiamo il dottor Rodrigo Zamith Cunha, medico veterinario laureato presso l’Università Federale Rurale di Rio de Janeiro (Brasile), con un background internazionale. Attualmente, si occupa di ricerca in tema Cannabis Medica ed endocannabinoidi presso l’Università di Bologna, dove sviluppa nuovi metodi per tracciare e mappare il sistema endocannabinoide delle specie veterinarie, al fine di valutare e identificare possibili bersagli terapeutici.

INDICE

– Dr Zamith Cunha, come si è avvicinato al mondo della cannabis?

In passato, da studente universitario, dopo aver utilizzato personalmente la Cannabis Medica per controllare il dolore e la nausea durante una grave gastroenterite, è nato un profondo interesse nel fornire gli stessi effetti terapeutici della cannabis ai miei pazienti veterinari. Ben presto, mi trovai immerso nella ricerca di articoli e corsi scientifici sull’argomento. Dopo la laurea in veterinaria, ho iniziato a prescrivere cannabinoidi per animali da compagnia e cavalli, con grande successo nel trattamento dei disturbi comportamentali, in particolare nei cavalli, e i risultati hanno portato alla recente pubblicazione di un caso clinico sul Journal of Animal and Veterinary Science. [1]

Per quanto riguarda il mio percorso all’Università di Bologna, stavo tenendo lezioni sul Sistema Endocannabinoide equino e sull’uso terapeutico dei cannabinoidi per i cavalli, quando uno studente è venuto da me chiedendomi una guida. Un anno dopo, stavo già lavorando con il Prof. Roberto Chiochetti, del Dipartimanto di Scienze Mediche Veterinarie, con cui abbiamo iniziato a studiare più a fondo la localizzazione dei recettori nelle regioni del cervello responsabili del comportamento, pubblicando anche un articolo scientifico in collaborazione. [1]

– Come ha scoperto Cannabiscienza? Ha avuto modo di seguire corsi o master con noi?

Ho avuto modo di conoscere Cannabiscienza e il suo lavoro di divulgazione scientifica attraverso l’indicazione di un collaboratore. Ho quindi iniziato ad informarmi sui vari corsi e master di Cannabiscienza e quando ho avuto la possibilità di richiedere una borsa di studio, finanziata dall’azienda Enecta, mi sono iscritto al Master “Cannabis Medica in Veterinaria”.

– Cosa sono i disturbi comportamentali degli animali?

I disturbi comportamentali sono di grande importanza nella routine della clinica veterinaria. In particolare nei cavalli, i disturbi comportamentali sono noti come stereotipie. La presenza di stereotipie è direttamente collegata alla scarsa qualità della vita e ad alti livelli di stressdolore cronico e/o ansia; comporta conseguenze negative per la salute del cavallo, svalutazione delle sue qualità e, infine, causa perdite finanziarie al suo tutore. [1] Circa il 20-30% dei pazienti equini che mostrano comportamenti stereotipati non rispondono alle terapie attualmente disponibili. Sono quindi necessarie ulteriori ricerche per sviluppare nuovi trattamenti.

– Può la cannabis essere utile in questo tipo di disturbi?

Gli effetti ansiolitici e antidepressivi dei cannabinoidi sono già stati dimostrati in diverse specie e in diverse condizioni patologiche. Infatti, le molecole attive della cannabis mostrano potenziali effetti terapeutici anche nel trattamento dei disturbi comportamentali e psichiatrici nell’uomo. Per questo motivo, l’uso terapeutico della cannabis o dei suoi estratti, può rappresentare uno spartiacque nel modo in cui trattiamo i pazienti animali.

Considerando tutto ciò, all’Università di Bologna abbiamo intrapreso una serie di studi sull’argomento, che hanno prodotto vari case report, in particolare su cavalli.

– Ci può descrivere uno di questi casi clinici?

Nel caso oggetto di pubblicazione, il paziente soffriva cronicamente (da oltre 15 anni) della comparsa di un disturbo comportamentale noto come aerofagia. La cronicità del disturbo mostrava già segni clinici, che ne denunciavano la pericolosità per la salute del paziente, quali anoressia, ipotrofia muscolare generalizzata e irregolare usura dei denti. [1]

Poiché il paziente non rispondeva alle terapie classiche, abbiamo deciso di utilizzare un estratto a base di cannabidiolo (CBD) puro, alla dose di 0,5 mg/kg (la cavalla pesava 402 kg) ogni 12 ore, per 30 giorni.

– Quali sono i risultati ottenuti?

Dopo 30 giorni di terapia, il paziente ha mostrato un’intensa diminuzione dell’aerofagia, da 15 ore/giorno a 1 ora/giorno, con un aumento di peso di 52 chili e cambiamenti positivi e visibili nella qualità del mantello.

– I risultati ottenuti si sono dimostrati stabili nel tempo, o avete dovuto in seguito ripetere la terapia?

Al termine dei 30 giorni di terapia è stato possibile effettuare un follow-up di tre settimane, dove i proprietari hanno riferito che non vi era regressione comportamentale. Cioè, con questa evidenza, possiamo dire che i risultati sono stati coerenti anche tre settimane dopo la fine della terapia. Dal nostro punto di vista, questo ci sembra un risultato molto promettente.

– Può commentare per noi di Cannabiscienza e per i nostri lettori questi risultati?

Con questi risultati, possiamo affermare che la Cannabis Medica ha una potenziale efficacia nel trattamento e nel miglioramento della gestione dei pazienti equini con disturbi comportamentali, in particolare quelli che hanno già dimostrato di non rispondere alle terapie attualmente disponibili.

Io credo che siamo solo all’inizio di quella potrei definire “una grande rivoluzione verde” nella medicina occidentale, un ritorno con un nuovo sguardo a molecole già disponibili in natura, utili sia nell’uomo che nell’animale e che porteranno ad un cambiamento nel modo in cui trattiamo i nostri pazienti.

– Dottor Zamith Cunha, la ringrazio per la sua disponibilità. Vuole aggiungere qualcosa per salutare i lettori di Cannabiscienza?

Vi ringrazio per l’opportunità che mi avete dato e per la conoscenza che condividete. Vorrei sottolineare il fatto che sono molto felice di sapere che abbiamo persone qualificate che divulgano conoscenze di qualità sulla Cannabis Medica, come dimostrato dal team di Cannabiscienza. Grazie!

REFERENZE

  1. Cunha RZ, Felisardo LL, Salamanca G, Marchioni GG, Neto OI, Chiocchetti R.

    The use of cannabidiol as a novel treatment for oral stereotypic behaviour (crib-biting) in a horse.

    Vet Anim Sci. 2023 Feb 7;19:100289.[][][][]

Autore
Fabio Turco
Neurogastrocannabinologo - Chimico Farmaceutico

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Master Cannabis Medica in Veterinaria

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