LA VIDEO-INTERVISTA
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ PER IL FARMACISTA GALENISTA CHE LAVORA CON LA CANNABIS MEDICINALE?
M.T. : I principali problemi possiamo dire che siano tre:
1) Sicuramente il fatto di trattare una materia prima stupefacente, che comporta tutti gli obblighi doveri e ispezioni di ASL e NAS.
2) Il costo: inteso sia come materia prima perché ha un costo (di vendita) fissato dallo Stato di 9€/grammo, (anche se la si acquista ad esempio a 11 €/grammo), sia come tariffa del medicinale per i farmacisti, che pur essendo stata revisionata, non tiene assolutamente conto delle tecnologie e dei tempi e del dispendio che serve per preparare farmaci galenici a base di Cannabis.
3) E non ultimo il fatto di avere indisponibilità cronica di materia prima di Cannabis Medica, quindi il farmacista si trova a dover dire ai pazienti che non può preparare il farmaco, piuttosto che dire: “a te sì, a te no”, ci si ritrova a dire “a te, ne posso dare solo 20 dei 50 che mi avevi chiesto”, con tutte le complicazioni del caso, perché poi anche i pazienti non sono chiaramente molto dell’idea di vedersi non somministrare il proprio farmaco o somministrare in quantitativi ridotti.
QUALI POTREBBERO ESSERE POSSIBILI SOLUZIONI SU QUESTI TRE PUNTI?
M.T.: Non è semplice,
1) Il primo punto è quello in cui il farmacista può intervenire direttamente aggiornandosi, studiando, imparando, capendo che al di là del fatto che è stupefacente non c’è niente di diverso dagli altri farmaci. Se si lavora bene e in maniera sempre professionale, non ci sono problemi.
2) Sul fatto dei costi, sicuramente questo può essere qualcosa su cui difficilmente si può arrivare a incidere in maniera significativa.
La cosa migliore da fare è cercare di fare più preparazioni simili assieme in modo da ottimizzare almeno i tempi e la forza lavoro.
3) Per quanto riguarda l’indisponibilità di Cannabis, su questo solo il Ministero può dire l’ultima parola.
É compito del Ministero stabilire i quantitativi massimi circolanti al di là di singoli interventi dei farmacisti.
Su questo punto la nostra categoria di farmacisti, così come il fornitore di materie prime, non può fare richieste dirette, (poiché siamo visti come beneficiari economici) e non dobbiamo avere interesse di nessun tipo nel favorire l’utilizzo di Cannabis Medica. Quindi questo rimane un compito dei pazienti, e soprattutto dei comitati di pazienti o dei medici, di farsi sentire con il Ministero su questi argomenti.
Per maggiori informazioni sulla prescrivibilità e rimborsabilità della Cannabis Terapeutica nelle varie regioni italiane, puoi cliccare qui o cercare nella sezione Modalità di assunzione e Leggi la situazione legale nelle singole regioni.
E tu?
Sei un farmacista galenista e lavori con la CM?
Quali sono state per te le problematiche maggiori e come le hai affrontate?