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Ischemie e Cannabis Medica con Giuseppe Battafarano

1. Il podcast: “Ischemie e Cannabis Medica con Giuseppe Battafarano”

Stagione 3, episodio 16

Il podcast di oggi è un focus dedicato all’ischemia cerebrale, patologia neurodegenerativa per la quale la Cannabis medicinale sembra apportare beneficio.

Per parlare con Giuseppe: Orientamento allo studio

2. Ischemia cerebrale e Sistema Endocannabinoide

Purtroppo i reduci dall’ischemia spesso perdono molte funzioni quotidiane, quali camminare o parlare, e quindi vanno incontro ad una drastica riduzione della qualità di vita.
Ad oggi non esiste una terapia efficace in grado di bloccare il danno da riperfusione, fenomeno chiave che porta ad una progressiva morte dei neuroni. Infatti, in seguito al danno ischemico vi è un ritorno della circolazione, evento che scatena una forte risposta infiammatoria. Ciò provoca una produzione di grandi quantità di radicali dell’ossigeno (ROS) e di citochine infiammatorie che danneggiano ulteriormente il tessuto cerebrale.

Numerose ricerche scientifiche hanno indagato il ruolo del Sistema Endocannabinoide nell’ischemia cerebrale: gli endocannabinoidi sembrano svolgere un ruolo protettivo nell’ischemia e nel danno da riperfusione.
Il probabile meccanismo bioprotettivo dei cannabinoidi in questa condizione sembra essere dovuto all’azione sul recettore CB2, che induce una diminuzione del processo infiammatorio e dell’iperattivazione delle cellule endoteliali dovuta all’ischemia.

3. Estratto oleoso di Cannabis FM2 come agente neuroprotettivo in modelli in vitro di ischemia cerebrale

La tesi del dott. Battafarano ha testato i cannabinoidi THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo), sia puri che in forma di estratto oleoso ottenuto da infiorescenze di cannabis medica FM2, in modelli sperimentali in vitro di ischemia cerebrale per valutarne le proprietà neuroprotettive. Somministrando THC puro in neuroni ippocampali di ratto, è stato osservato un effetto neurotossico. Di contro, il CBD che possiede bassa affinità per i recettori cannabinoidi, ha mostrato un’effetto neuroprotettivo.

L’estratto oleoso di cannabis FM2, che possiede entrambi i cannabinoidi in concentrazioni diverse (CBD > THC), ha mostrato le stesse proprietà neuroprotettive del CBD, evidenziando l’importante sinergia del fitocomplesso nota come effetto entourage.

Un secondo step dello studio ha ricercato altre vie di segnalazione attivate dai cannabinoidi. Utilizzando gli antagonisti per i recettori cannabinoidi CB1, CB2 e dei recettori vanilloidi è stato possibile osservare che questi non sono gli unici mediatori della neuroprotezione. Infatti la loro inattivazione ha continuato a mostrato l’effetto neuroprotettivo.
Per approfondimenti sul ruolo del CBD nelle ischemie: Cannabidiolo per neonati: ischemia e cbd

È necessario continuare a ricercare nuove vie di segnalazione coinvolte, testare le dosi, il tempo di somministrazione e altre variabili che possono fornire nuovi dati per approvare terapia con cannabinoidi nell’ischemia. La speranza è quella di progredire nello sviluppo di cannabinoidi che regolino efficacemente le alterazioni provocate dall’ictus ischemico. Avviare nuovi trials clinici è fondamentale poiché non vi sono cura efficaci nel contrastare una malattia sempre più diffusa.

Viola Brugnatelli
Direttrice scientifica di Cannabiscienza e ricercatrice in neuroscienze presso l’Università degli Studi di Padova

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