1. INTRODUZIONE
Abbiamo parlato con la famiglia di un bambino che si trova in difficoltà con la concentrazione.
R. è in seconda elementare e fa i compiti insieme alla sua mamma. Lei ci spiega come sia difficile tenerlo concentrato a casa e a scuola. Ad oggi, la diagnosi per R. parla di un disturbo comportamentale ed emozionale che comporta iperattività o stanchezza eccessive, stereotipie e un possibile sviluppo della sindrome di Asperger. I medici non hanno però ancora formulato una diagnosi vera e propria.
Un numero sempre maggiore di famiglie si sta oggi rivolgendo al Cannabidiolo (CBD) come sostituto dei farmaci tradizionali per il trattamento di autismo e disturbi dell’attenzione. R. è uno dei bambini che sta seguendo queste terapie e sta riscontrando miglioramenti importanti della condizione grazie al CBD.
2. CBD E ADHD: DOSAGGI E FORME DI SOMMINISTRAZIONE
Sperimentare diversi dosaggi e forme di somministrazione
Come anche recentemente sancito dalla Commissione Europea, il CBD non può essere considerato uno “stupefacente” in base ai termini delle Convenzioni delle Nazioni Unite.
Il CBD non provoca effetti narcotici. Questo lo rende ideale per i bambini o per gli adulti che non tollerano gli effetti del THC.
Il primo ostacolo nell’uso medico dei cannabinoidi è quindi facilmente superato con l’utilizzo di prodotti ad alto CBD e quasi privi di THC. Ancora più che nei pazienti adulti, l’individuazione dei dosaggi e delle forme di somministrazione più efficaci per i bambini può comportare una fase di prova ed errore.
Il sapore forte dell’olio concentrato, anche miscelato con il cibo, veniva rifiutato da R. come dalla maggior parte dei pazienti più piccoli. “Credo che le gomme da masticare con CBD sia uno dei metodi più semplici per la somministrazione, ma ho utilizzato anche estrazioni in olio di sesamo che ho preparato con canapa alimentare venduta per tisane” ci dice la mamma di R. “La gomma a base di CBD ha avuto ottimi risultati, ma la prima volta si è addormentato durante i compiti. Ho quindi capito che metà gomma sarebbe stata sufficiente.”
3. CBD E ADHD: RIDUZIONE DEI SINTOMI
Il CBD ha ridotto i sintomi dei disordini dell’attenzione
R. ha ottenuto importanti benefici dall’utilizzo di CBD: durante i periodi di somministrazione dei prodotti la sua attenzione è notevolmente aumentata, mentre gli episodi di iperattività o di stanchezza eccessiva si sono ridotti.
In questo momento non sta assumendo nessun farmaco tradizionale o prodotto a base di CBD, ma la sua famiglia ha intenzione di richiedere una prescrizione per Bedrolite a seguito degli esiti positivi dell’utilizzo di questi prodotti. “Durante tutto il periodo di uso delle gomme con CBD abbiamo notato un’attenzione e una concentrazione molto maggiori, e anche l’estratto in olio da canapa alimentare ha portato a buoni risultati” ci spiega la mamma di R. “Da quando abbiamo iniziato a sperimentare il CBD ho notato subito che R. è molto più attento e meno iperattivo. Credo che il CBD sia molto efficace per numerose patologie che colpiscono i bambini, e soprattutto per i disturbi dell’attenzione. Ora che sappiamo che è una via che può funzionare anche per R., siamo pronti ad affrontarla, sia psicologicamente che economicamente affiancati da un pediatra con le dovute conoscenze sulla cannabis”.
4. CANNABIS MEDICA E STUDI SULL’ADHD
Il racconto della mamma di R. non rimane un caso isolato. Nel 2019 uno studio osservazionale condotto in Brasile ha riportato come per 15 pazienti pediatrici (tra i 6 e i 17 anni) presentanti sintomi di ADHD vi siano stati eccellenti risultati a seguito di somministrazione di capsule ad alta % di CBD (CBD:THC of 75:1). [1]
È evidente che il miglioramento della qualità del sonno e la riduzione dell’iperattività tendono ad avere importanti impatti positivi sull’umore e sulla salute generale, nonché sull’efficacia degli interventi terapeutici psico-pedagogici. Inoltre, in una prospettiva a lungo termine, la terapia psico-pedagogica può potenziare i benefici sociali, cognitivi e comportamentali osservati dopo il trattamento con cannabinoidi.
Le dosi utilizzate nello studio sono state standardizzate e stabilite individualmente mediante un processo di titolazione in un intervallo basato sulle dosi di CBD precedentemente riportate per l’uso di CBD per il trattamento dell’epilessia refrattaria associata all’autismo regressivo. [2] ; [3]
Pertanto, la dose iniziale media di CBD era:
- ~ 2,90 mg / kg / giorno variando in base alla gravità del singolo caso all’inizio del trattamento
- minimo: 2,30 mg / kg / giorno
- massimo: 3,60 mg / kg / giorno
L’aggiustamento del dosaggio è stato effettuato in modo intensivo durante i primi 30 giorni e in misura minore nei 150 giorni successivi.
La dose media di CBD somministrata da allora fino alla fine dello studio è stata di:
- 4,55 mg / kg / giorno
- minimo di 3,75
- massimo di 6,45 mg / kg / giorno.
La dose media di THC nello stesso periodo è stata di 0,06 mg / kg / giorno, con un minimo di 0,05 e un massimo di 0,09 mg / kg / giorno. Il programma di somministrazione era di due dosi giornaliere, una al mattino e una alla sera.
Una recente revisione sistematica dell’argomento ha espresso moderata raccomandazione (che tradotto dal molto politicamente corretto è un chiaro incoraggiamento) per il CBD e i composti contenenti CBD come il nabiximol per alleviare i sintomi di disturbi come la schizofrenia, il disturbo d’ansia sociale, del disturbo dello spettro autistico (ASD) e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La stessa revisione indica prove più deboli per insonnia, ansia, disturbo bipolare, disturbo da stress post-traumatico e sindrome di Tourette. [4]
Le prove per l’uso di CBD e composti contenenti CBD per i disturbi psichiatrici devono essere esplorate in studi futuri, in particolare con studi clinici su larga scala e ben progettati. Attualmente purtroppo esistono tante storie come quelle di R. che non hanno trovato ancora modo di ricevere dei trattamenti adeguati. Chissà che le aperture internazionali sulla cannabis ed europee sul CBD non portino ad un incremento di interesse (e finanze) per raggiungere tali scopi.
Nel frattempo, suggerisco la lettura di “CBD in neuropsichiatria: come funziona” per approfondire il suo meccanismo di azione.
Referenze
- Fleury-Teixeira, P., Caixeta, F. V., Ramires da Silva, L. C., Brasil-Neto, J. P., & Malcher-Lopes, R. (2019).
Effects of CBD-enriched Cannabis sativa extract on autism spectrum disorder symptoms: an observational study of 18 participants undergoing compassionate use.
Frontiers in neurology, 10, 1145.[↑] - Porter, B. E., & Jacobson, C. (2013).
Report of a parent survey of cannabidiol-enriched cannabis use in pediatric treatment-resistant epilepsy.
Epilepsy & Behavior, 29(3), 574-577.[↑] - Rosemergy, I., Adler, J., & Psirides, A. (2016).
Cannabidiol oil in the treatment of super refractory status epilepticus. A case report.
Seizure-European Journal of Epilepsy, 35, 56-58.[↑] - Khan, R., Naveed, S., Mian, N., Fida, A., Raafey, M. A., & Aedma, K. K. (2020).
The therapeutic role of Cannabidiol in mental health: a systematic review.
Journal of Cannabis Research, 2(1), 1-21.[↑]