Stagione 4, episodio 9
Qualsiasi attività sportiva, in misura differente, provoca all’atleta delle infiammazioni a carico del sistema muscolare ed osteoarticolare. Questo stato infiammatorio se non viene adeguatamente trattato potrebbe cronicizzare e causare dolori permanenti. Diversi studi hanno dimostrato che il cannabidiolo (CBD) ha proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Infatti riduce l’attività di citochine pro-infiammatorie come le PGE2, le ciclossigenasi e dell’ossido nitrico. Grazie alla sua attività antiossidante riduce i radicali liberi dell’ossigeno agendo come antiedematoso e di antidolorifico.
Il CBD è una molecola pleiotropica, cioè agisce su vari target recettoriali conferendole anche proprietà analgesiche. Infatti potrebbe essere impiegata nell’osteoartrite, nell’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (i cosiddetti DOMS), e nelle “lesioni da uso eccessivo”, associate a neuropatia, dolore e commozione cerebrale.
Inoltre, il CBD è in grado di ridurre l’allodinia (un impulso doloroso avvertito in seguito ad uno stimolo innocuo) e l’iperalgesia, un’aumentata sensibilità al dolore. Grazie alle sue proprietà il CBD si è rivelato efficace nella riduzione del dolore cronico. Per un approfondimento sul “Dolore e il Sistema Endocannabinoide” consigliamo di leggere l’articolo del Prof. Livio Turco.
Sicuramente una delle applicazioni del CBD preferite dagli sportivi è quella topica, tramite creme o unguenti. Ma anche la via sistemica è importante: l’assunzione di CBD tramite olio o capsule consente di godere dell’azione neuroprotettiva. Questa proprietà dei cannabinoidi è utile non solo nelle malattie neurodegenerative, ma anche per gli atleti che praticano sport da contatto e sono continuamente sottoposti a traumi e commozioni cerebrali, che nel lungo periodo possono causare gravi danni al sistema nervoso.
Finora abbiamo discusso delle proprietà del CBD sul fisico dello sportivo. Ora analizziamo brevemente le attività che esercita sulla mente: in particolare il CBD ha azioni ansiolitiche ed è in grado di migliorare la qualità del sonno. Queste proprietà sono strettamente connesse e possono essere utili nella gestione dell’ansia prima delle prestazioni sportive e consentire un ottimo recupero durante le fasi di allenamento.
L’azione ansiolitica del CBD è dovuta all’attivazione dei recettori serotoninergici 5-HT1A e al potenzialmente indiretto della trasmissione endocannabinoide nelle aree cerebrali coinvolte nella genesi dell’ansia, come il sistema limbico. Se si usa il CBD per migliorare il sonno è fondamentale prestare attenzione al dosaggio. Infatti, questa molecola ha un’azione bifasica, vale a dire che ad una bassa dose ha un effetto energizzante, mentre ad un alto dosaggio dona maggiore calma e sedazione.
In conclusione possiamo affermare che il CBD è una molecola sicura e ben tollerata, priva di effetti collaterali. Nel contesto sportivo il potenziale dei cannabinoidi, in particolar modo del CBD è davvero elevato, poiché è in grado di aiutare gli atleti nella gestione del dolore, dell’ansia, dello stress e nei disturbi del sonno. Per questi motivi sempre più associazioni sportive si stanno avvicinando a questa terapia naturale, riscoprendo una pianta che da millenni ha accompagnato l’uomo nel raggiungimento del benessere psicofisico.
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