La Cannabis Sativa L è stata utilizzata da tempi immemori per il trattamento di varie condizioni patologiche, tra cui problematiche ginecologiche. Attualmente, la ricerca scientifica sta rivalutando l’utilizzo di cannabis e cannabinoidi per questo tipo di disturbi. Vediamo a che punto sono giunti gli studi più recenti.
Negli ultimi anni, il dibattito sull’uso della cannabis nella depressione, sia come causa che come possibile cura, ha suscitato grande interesse. La depressione è un disturbo dell’umore complesso che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con gravi conseguenze per la salute mentale e fisica. Vari studi hanno evidenziato una correlazione tra l’uso di cannabis e la depressione, specialmente tra gli adolescenti. Tuttavia, altri fattori come l’età di inizio dell’uso, variabili socioeconomiche e fattori genetici possono influenzare questa associazione. Inoltre, alcuni studi preclinici suggeriscono che i cannabinoidi presenti nella cannabis potrebbero avere effetti antidepressivi attraverso la modulazione dei recettori cerebrali. A che punto è la ricerca scientifica sulla correlazione tra l’uso di cannabis e depressione?
Il termine fibromialgia è composto dalla parola latina fibro (tessuto connettivo) e da quelle greche myo (muscoli) e algos (dolore) e significa “dolore ai muscoli e alle strutture connettive fibrose”. Chiamata in passato fibrosite o anche panalgesia, la fibromialgia è una condizione dolorosa cronica le cui cause non sono ancora del tutto chiarite.
L’utilizzo di Cannabis Medica in pazienti fibromialgici sembra dare dei risultati molto promettenti.
Ce ne parla Valeria Giorgi, medica e ricercatrice presso l’IRCCS, Istituto Galeazzi-Sant’Ambrogio, di Milano, agopuntrice e kinesiologa, che da sempre si occupa di dolore cronico; collabora strettamente con AISF-ODV (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica – Organizzazione di Volontariato), la maggiore associazione di malati fibromialgici in Italia ed è co-autrice di varie pubblicazioni scientifiche sul tema della fibromialgia.
In questo articolo intervistiamo il Dottor Marcello Albanesi del Centro di Allergologia e Immunologia Clinica Marcello Albanesi, autore di un interessante studio sugli effetti in vivo e in vitro di creme a base di CBD nelle dermatiti infiammatorie.
La “crisi degli oppiacei” rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica, soprattutto negli USA, dove a partire dagli anni ’90 si è avuto un aumento esponenziale sia della prescrizione di tali farmaci da parte dei medici, sia del loro commercio illegale. Ad oggi, si stima che negli USA oltre le 120 persone al giorno muoiano a causa dell’abuso di oppioidi. Molti studi indicano che la Cannabis Medica può essere utile nel ridurre il consumo di tali sostanze.
Ce ne parla in questa intervista una delle studentesse che ha partecipato ai corsi di Cannabiscienza, la dottoressa Nicole Botti, laureata in Farmacia a gennaio del 2022 presso l’Università degli Studi di Parma.
Sono sempre di più ormai gli allievi che nel corso degli ultimi anni hanno completato un corso o un master fornito da Cannabiscienza, perciò abbiamo deciso di passare loro la parola.
In questo articolo, intervistiamo uno degli studenti che ha partecipato al corso di “Cannabinologia: la pianta di Cannabis e il Sistema Endocannabinoide”, svolto in collaborazione con l’Università di Padova.
Si tratta del dottor Alessio Fabbro, che ha conseguito nel 2020 la laurea triennale in Biotecnologie per la Salute, presso l’Università degli Studi di Ferrara, e più recentemente la laurea magistrale in Biotecnologie vegetali, presso l’Universitat Autonoma de Barcelona.
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