Stagione 4, episodio 13
La Cannabis Medica è entrata a pieno titolo come trattamento efficace per numerose patologie veterinarie. Sono ormai tantissimi gli animali che ritornano a correre, mangiare e giocare grazie a questa pianta. Proprio per questo Cannabiscienza ha sviluppato un Master Cannabis Medica in Veterinaria, per formare veterinari e professionisti specializzati che lavorano per aiutare i nostri amici a quattro zampe.
Il master è strutturato in 3 capitoli: la prima parte è dedicata alla fisiologia del Sistema Endocannabinoide e agli effetti della cannabis. Un secondo capitolo è incentrato sulla normativa e le preparazioni farmaceutiche per gli animali, per concludere nell’ultima parte con una serie di esperienze cliniche su cani e gatti e la personalizzazione della terapia.
Proprio nell’ultimo capitolo vi sono delle lezioni in cui la veterinaria dott.ssa Elena Battaglia, ci descrive nel dettaglio i suoi casi clinici che la hanno portata ad essere una delle maggiori esperte italiane in ambito di cannabis e veterinaria.
Iniziamo descrivendo quali sono le patologie che possono essere trattate con i cannabinoidi in veterinaria. Le malattie della pelle, come nell’uomo, riscontrano un notevole beneficio con questo trattamento, riuscendo a sostituirle con farmaci convenzionali e maggiormente aggressivi.
La terapia con cannabis trova ambito d’impiego nella gestione del dolore causata dall’osteoartrosi, come antiepilettico nell’epilessia e in oncologia. Nel trattamento dei tumori si hanno diversi benefici, in termini di miglioramento della qualità di vita dell’animale. Purtroppo spesso i pazienti arrivano tardi a questo trattamento, quindi si alleviano le sofferenze all’animale, ma non si riesce a far regredire del tutto la malattia. Sempre in ambito oncologico, la cannabis aiuta a contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia, e in molti casi ne aumenta l’efficacia antitumorale. Leggi l’articolo che riporta i benefici dell’uso della cannabis in un gatto anziano >>
Come spesso accade anche per l’uomo, i medici e i veterinari arrivano ad utilizzare la cannabis nelle loro terapie per via di esperienze dirette. È quanto è accaduto alla dott.ssa Battaglia, che ha conosciuto i cannabinoidi per curare i sintomi invalidanti della propria cagnetta che soffriva di osteoartrosi alla colonna vertebrale. Dopo averle somministrato un olio specifico per uso animale, il cane è ritornato a vivere normalmente per cui si è subito instaurato un interesse scientifico per questa terapia. Da allora sono tantissimi i cani e i gatti in cura nel suo ambulatorio veterinario.
Come si prescrive la Cannabis Medica per gli animali? Il veterinario dopo aver effettuato la visita medica, redige su ricetta bianca la propria prescrizione che inoltrerà in farmacia galenica. Quest’ultima provvederà ad allestire la preparazione galenica che di fatto è il farmaco che il proprietario del cane acquisterà, con costi sostenuti e senza possibilità di rimborso. Per conoscere le varietà di cannabis disponibili in farmacia leggi questa guida >>
Esistono anche dei prodotti di libera vendita per uso animale denominati “olio al CBD full spectrum” (o PET oil), a diverse concentrazioni di CBD e con un THC inferiore allo 0,2%, che il medico veterinario consiglia al proprietario dell’animale.
Per il trattamento del dolore, in oncologia e anche per l’epilessia il THC risulta efficace. Quando si parla di THC ci si riferisce a preparati galenici ottenuti dalla cannabis terapeutica. Gli effetti terapeutici del THC su condizioni patologiche particolarmente gravi superano di gran lunga gli effetti avversi, che solitamente si manifestano come catalessi e movimento alterato dell’animale. Questi effetti sono reversibili, tramite un aggiustamento del dosaggio consente di beneficiare al massimo della terapia con cannabis. Se vuoi approfondire l’uso del THC in cani e gatti, leggi l’articolo di un cane con osteoartrosi in cura con cannabis >>
Anche nell’ambito veterinario risulta fondamentale una formazione di base sulla fisiologia del Sistema Endocannabinoide e su come esso interagisce con i fitocannabinoidi. Purtroppo le università italiane non prevedono ancora questo piano formativo, per questo Cannabiscienza propone dei corsi che aggiornano i veterinari sulla cannabis terapeutica, col fine di operare in sicurezza e migliorare la qualità di vita dei propri pazienti.
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