Cannabis e depressione

Cannabis e depressione: un’associazione complessa

Negli ultimi anni, il dibattito sull’uso della cannabis nella depressione, sia come causa che come possibile cura, ha suscitato grande interesse. La depressione è un disturbo dell’umore complesso che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, con gravi conseguenze per la salute mentale e fisica. Vari studi hanno evidenziato una correlazione tra l’uso di cannabis e la depressione, specialmente tra gli adolescenti. Tuttavia, altri fattori come l’età di inizio dell’uso, variabili socioeconomiche e fattori genetici possono influenzare questa associazione. Inoltre, alcuni studi preclinici suggeriscono che i cannabinoidi presenti nella cannabis potrebbero avere effetti antidepressivi attraverso la modulazione dei recettori cerebrali. A che punto è la ricerca scientifica sulla correlazione tra l’uso di cannabis e depressione?

INDICE

1. Cos’è la depressione e come si manifesta

La depressione, o disturbo depressivo, è un disturbo dell’umore complesso che influisce profondamente sulla salute e sul benessere di un individuo. Può manifestarsi in varie forme e intensità, influenzando significativamente la vita di chi ne soffre. 

La depressione è una delle malattie mentali più comuni a livello globale, con un impatto significativo sulla salute pubblica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più di 264 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione. Si stima che questo disturbo sia tra le principali causa di disabilità nel mondo e che possa portare a gravi conseguenze per la salute fisica e mentale.

In Italia, la depressione rappresenta un problema rilevante in termini di salute mentale. Secondo dati recenti dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), circa il 7,8% della popolazione italiana ha sofferto di depressione almeno una volta nella vita. La prevalenza è maggiore nelle donne rispetto agli uomini. La depressione colpisce persone di tutte le età, ma è più comune tra i giovani adulti e gli anziani.

 

1.2 Quali sono i sintomi della depressione? 

La depressione ha un impatto significativo sulla vita delle persone che ne sono affette. Può influire sulle relazioni interpersonali, sul rendimento lavorativo e scolastico, sulla qualità della vita e sulla salute fisica. Le persone con depressione possono sperimentare questi sintomi:

  • difficoltà a svolgere le attività quotidiane,
  • perdita di interesse per le cose che solitamente trovavano piacevoli (anedonia),
  • sentimenti di tristezza e disperazione costanti,
  • riduzione dell’autostima,
  • isolamento sociale, 
  • problemi di concentrazione
  • disturbi del sonno e dell’appetito
  • aumento del rischio di ideazione suicidaria.

 

1.3 Quali sono i tipi di depressione? 

Quando i sintomi sono tali da compromettere l’adattamento sociale, si parla di depressione maggiore, la forma più comune di depressione, che si manifesta con:

  •  episodi di tristezza profonda,
  •  perdita di interesse,
  •  stanchezza,
  •  sentimenti di colpa,
  •  bassa autostima.

 

Oltre alla depressione maggiore, esistono vari tipi di depressione. I principali includono:

  • La depressione reattiva, che si sviluppa in seguito a un evento scatenante, come la perdita di una persona cara, una separazione,un fallimento, una delusione amorosa o professionale, la perdita del lavoro, l’esposizione a violenza psicofisica o essere vittima di una truffa. In questo caso, i sintomi manifestati sono eccessivamente intensi e prolungati rispetto alla causa scatenante.
  • La depressione endogena, che non può essere attribuita a eventi scatenanti consci o semi-consci, come nel caso della depressione reattiva, ma a cause di natura genetico-biologica o inconsce.
  • La depressione persistente (distimia) è una forma di depressione cronica caratterizzata da una tristezza meno intensa ma duratura nel tempo. 
  • La depressione peripartum colpisce le donne durante e dopo il parto.
  • La depressione stagionale, legata ai cambiamenti stagionali.
  • la depressione bipolare (o psicotica), che si alterna tra episodi di depressione e mania.

 

1.4 Depressione: le cause e le terapie 

Le cause biologiche della depressione sono ancora in parte ignote. Probabilmente essa è causata da uno squilibrio dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che regola la risposta allo stress. Mentre in passato si pensava che fosse dovuta ad uno squilibrio nei livelli cerebrali di serotonina, oggi sappiamo che sono coinvolti anche altri neurotrasmettitori, come la noradrenalina e la dopamina. Secondo l’ipotesi della diatesi da stress, la depressione può essere considerata come un’incapacità dell’encefalo e del sistema endocrino di reagire a cambiamenti di vita o a fonti di stress che superano i limiti di tolleranza dell’individuo. Quello che è chiaro è che la depressione è una malattia complessa, con diverse cause e coinvolge una rete di sistemi neurali. Studi recenti hanno evidenziato alterazioni metaboliche in diverse regioni del cervello, come:

  •  la corteccia paralimbica prefrontale,
  •  il giro cingolato anteriore,
  •  la corteccia temporale anteriore, 
  • i gangli della base,
  •  l’amigdala,
  •  il talamo.

 

Molte persone possono ottenere sollievo dalla depressione. Il trattamento può includere una combinazione di terapia psicologica e farmacoterapia. 

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è una forma di psicoterapia ampiamente utilizzata per trattare la depressione, in cui il paziente lavora con un terapeuta per identificare e cambiare schemi di pensiero negativi e comportamenti dannosi. 

I farmaci antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI), possono essere prescritti da un medico per aiutare a ridurre i sintomi depressivi.

Oltre alla psicoterapia e alla farmacoterapia, altre misure come l’adozione di uno stile di vita sano, il sostegno sociale, l’esercizio fisico regolare e la gestione dello stress possono essere utili in caso di depressione.

 

2. Associazione tra uso di cannabis e depressione

Alcuni studi indicano un’associazione tra l’uso di cannabis e la depressione, soprattutto tra gli adolescenti. [1] L’età di inizio dell’uso di cannabis sembra giocare infatti un ruolo importante nell’associazione con la depressione. L’uso precoce di cannabis (sotto i 18 anni) è stato associato ad un aumento del rischio di sviluppare una futura depressione, sia tra gli utilizzatori frequenti che occasionali. [2] Al contrario, l’uso tardivo di cannabis non sembra essere significativamente associato a un aumento delle probabilità di sviluppare la depressione. [3] C’è da notare, però, che se si prendono in considerazione anche le variabili socioeconomiche -come reddito e istruzione- tra i vari partecipanti agli studi, l’associazione tra consumo di cannabis e depressione si riduce, sia negli adulti che negli adolescenti. [4]

Anche i fattori genetici e ambientali possono influenzare la relazione tra cannabis e depressione. Sono stati identificati diversi polimorfismi e varianti genetiche che sono correlate sia con la depressione che con l’abuso di cannabis. [5] Ciò non indica che la cannabis causa direttamente la depressione. Secondo gli studiosi, molte persone affette da depressione tendono ad usare la cannabis per migliorare i sintomi depressivi. Da qui la forte correlazione tra uso di cannabis e depressione. Inoltre, chi consuma quantità elevate di cannabis può apparire depresso a causa dell’effetto ottundente della sostanza. 

In generale, i vari studi analizzati sembrano indicare che vari fattori sociodemografici e clinici sembrano essere responsabili dello sviluppo della depressione, piuttosto che l’uso di cannabis in sé, anche se un uso massiccio e prolungato nel tempo sembra aumentare il rischio di sviluppare sintomi depressivi.

 

3. Cannabis come antidepressivo: cosa dicono gli studi pre-clinici 

Diversi studi preclinici hanno dimostrato che la cannabis contro la depressione potrebbe essere un’efficace terapia. [6] Questo effetto potrebbe essere mediato dall’effetto dei cannabinoidi sui recettori CB1 centrali. Vari studi su animali da laboratorio hanno mostrato che la modulazione dei recettori CB1 può indurre effetti simili a quelli degli antidepressivi. Inoltre, pazienti depressi trattati con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) hanno mostrato una riduzione dell’espressione dei recettori CB1 nella corteccia cingolata anteriore, suggerendo che un aumento dell’espressione e dell’attivazione di questo recettore potrebbe avere proprietà antidepressive. [7] Inoltre, è stata dimostrata un’associazione tra i polimorfismi del gene CNR1 (che codifica per il recettore CB1) sia con una maggiore vulnerabilità a sviluppare un episodio depressivo in seguito ad un evento stressante, che con un aumento del rischio di resistenza agli effetti degli antidepressivi [8] [9]

Quindi, la maggior parte degli studi preclinici indica che un difetto nella segnalazione endocannabinoide può essere associato alla depressione e, pertanto, agire sul sistema endocannabinoide potrebbe essere un trattamento efficace per la depressione.

 

4. Cannabis contro la depressione: cosa riportano gli studi clinici 

Molti studi riportano che la cannabis è spesso utilizzata come automedicazione per la depressione. [5] Inoltre, gli individui che usano cannabis occasionalmente o addirittura quotidianamente mostrano livelli più bassi di sintomi depressivi rispetto a coloro che non hanno mai provato la cannabis [10]. Diversi studi osservazionali hanno inoltre mostrato chiare evidenze di un miglioramento dell’umore indotto dalla cannabis in pazienti depressi [11] Un’analisi compiuta su 129 pazienti inseriti nell’UK Medical Cannabis Registry ha rivelato che il trattamento con cannabinoidi è stato associato ad una riduzione della gravità della depressione a 1, 3 e 6 mesi, anche se le limitazioni nel disegno dello studio non permettono di determinare un’associazione causale. [12]

Anche il cannabidiolo (CBD) potrebbe essere utile per la depressione. Infatti, bassi livelli di serotonina sono probabilmente collegati alla depressione. Il CBD non aumenta necessariamente i livelli di serotonina, ma può influenzare il modo in cui i recettori del cervello rispondono alla serotonina già presente nel sistema. Una revisione della letteratura scientifica del 2018, ha concluso che il CBD ha effetti antistress che possono ridurre la depressione quando questa è legata ad eventi stressogeni. [13]
Sebbene cannabis e CBD abbiano riportato effetti positivi in pazienti con depressioni, altri studi hanno osservato che la riduzione dell’uso di cannabis può essere associato ad una riduzione dei sintomi depressivi, ma non della qualità della vita in generale. [14]

 

5. Le conclusioni: la cannabis causa la depressione o la cura? 

Non è possibile dare una risposta univoca a questa bella domanda.

È stato osservato che l’uso di cannabis può influenzare il decorso della depressione. Alcuni studi hanno suggerito che l’uso di cannabis potrebbe aumentare i sintomi depressivi, compromettere l’efficacia del trattamento farmacologico e ridurre la qualità della vita tra i pazienti affetti da depressione. Altri studi invece hanno riportato una riduzione dei sintomi depressivi dopo l’uso di cannabis, sebbene sia importante considerare che l’uso cronico e pesante potrebbe avere effetti negativi a lungo termine sulla depressione.

Gli studi preclinici suggeriscono che la cannabis potrebbe avere un effetto terapeutico sulla depressione. L’effetto dei cannabinoidi sui recettori CB1 nel sistema nervoso centrale potrebbe mediare questa azione positiva. In ogni caso, è importante sottolineare che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il ruolo della cannabis nella gestione della depressione e per valutare i suoi potenziali benefici e rischi. In particolare, sono necessari studi clinici ben progettati per valutare l’efficacia della cannabis contro la depressione, la sicurezza a lungo termine e le interazioni con altri trattamenti per la depressione. 

Prima di utilizzare la Cannabis Medica come terapia, è consigliabile consultare un professionista medico qualificato per una valutazione individuale e una discussione sui potenziali rischi e benefici.

Referenze

  1. Degenhardt L, Coffey C, Romaniuk H, Swift W, Carlin JB, Hall WD, Patton GC (2013).
    The persistence of the association between adolescent cannabis use and common mental disorders into young adulthood.
    Addiction 108(1):124–133.[]
  2. Chantelle T White, Humaira Shamim, Roba Al Shouli, Ahmad B Habbal, Lubna Mohammed.
    Cannabis Use and the Development of Depression in Adolescents: Is There an Established Linear Relationship Between the Two?
    Cureus. 2022 Jul 28;14(7):e27394.[]
  3. Guttmannova K, Kosterman R, White HR, Bailey JA, Lee JO, Epstein M, Hawkins JD (2017).
    The association between regular marijuana use and adult mental health outcomes.
    Drug Alcohol Depend 179:109–116.[]
  4. Womack SR, Shaw DS, Weaver CM, Forbes EE.
    Bidirectional associations between cannabis use and depressive symptoms from adolescence through early adulthood among at-risk young men.
    J Stud Alcohol Drugs. 2016;77:287–297.[]
  5. Feingold D, Weinstein A.
    Cannabis and Depression.
    Adv Exp Med Biol. 2021;1264:67-80.[][]
  6. Scherma, M, Masia P, Deidda M, Fratta W, Tanda G, Fadda P (2018).
    New perspectives on the use of cannabis in the treatment of psychiatric disorders.
    Medicines  (Basel), 5(4). pii: E107.[]
  7. Koethe D, Llenos IC, Dulay JR, Hoyer C, Torrey EF, Leweke FM, Weis S (2007).
    Expression of CB1 cannabinoid receptor in the anterior cingulate cortex in schizophrenia, bipolar disorder, and major depression.
    J Neural Transm 114:1055–1063[]
  8. Domschke K, Dannlowski U, Ohrmann P, Lawford B, Bauer J, Kugel H, Heindel W, Young R, Morris P, Arolt V et al (2008).
    Cannabinoid receptor 1 (CNR1) gene: impact on antidepressant treatment response and

    emotion processing in major depression.
    Eur Neuropsychopharmacol 18(10):751–759[]

  9. Juhasz G, Chase D, Pegg E, Downey D, Toth ZG,

    Stones K, Platt H, Mekli K, Payton A, Elliott R et al (2009).
    CNR1 gene is associated with high neuroticism and low agreeableness and interacts with recent negative life events to predict current depressive symptoms.
    Neuropsychopharmacology 34:2019–2027[]

  10. Denson TF, Earleywine M (2006).
    Decreased depression in marijuana users.
    Addict Behav 31:738–742[]
  11. Walsh Z, Gonzalez R, Crosby K, Thiessen MS, Carroll C, Bonn-Miller MO (2017).
    Medical cannabis and mental health: a guided systematic review.
    Clin Psychol Rev 51:15–29[]
  12. Sajed Mangoo, Simon Erridge, Carl Holvey, Ross Coomber, et al.
    Assessment of clinical outcomes of medicinal cannabis therapy for depression: analysis from the UK Medical Cannabis Registry.
    Expert Rev Neurother. 2022 Nov-Dec;22(11-12):995-1008.[]
  13. José A. Crippa, Francisco S. Guimarães, Alline C. Campos, and Antonio W. Zuardi:
    Translational Investigation of the Therapeutic Potential of Cannabidiol (CBD): Toward a New Age.
    Front Immunol. 2018; 9: 2009.[]
  14. Yih-Ing Hser, Larissa J Mooney, David Huang, Yuhui Zhu, et al.
    Reductions in cannabis use are associated with improvements in anxiety, depression, and sleep quality, but not quality of life.
    J Subst Abuse Treat. 2017 Oct;81:53-58.[]

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Autore
Fabio Turco
Neurogastrocannabinologo - Chimico Farmaceutico

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