Bedica: guida alla varietà di cannabis terapeutica

Il Bedica è una varietà di Cannabis Medica (CM) prescrivibile in Italia tramite una ricetta galenico magistrale redatta dal medico.

Il paziente, che si tratti di Bedica o di altre varietà di cannabis terapeutica disponibili in Italia, si recherà con la ricetta medica presso una farmacia galenica per ritirare il farmaco.

In questa guida approfondiamo le caratteristiche della CM Bedica e della normativa che ne regolamenta la prescrizione, dispensazione e utilizzo.

 

INDICE

1. LE VARIETÀ DI CANNABIS TERAPEUTICA IN ITALIA

Nel 2014, il Ministero della Salute, in accordo con il Ministero della Difesa, ha incaricato lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze come responsabile della produzione e importazione dall’estero della CM e della distribuzione a tutte le farmacie e agli ospedali italiani che la richiedono. Da allora dopo un progetto pilota durato due anni, sono in produzione due varietà italiane, selezionate al CREA CIN di Rovigo: la FM2 e la FM1. Le varietà importate dall’Olanda sono BedrocanBediol, Bedrobinol, Bedica, Bedrolite e dal Canada: Pedanios 22, Pedanios 8/8.

Questa è stata la risposta di approvvigionamento dell’Italia, in seguito al DM 23/01/2013, GU n. 33 del 08/02/2013 trasmesso dal Ministero della Salute, che ha inserito nella “Tabella dei Medicinali”, sezione B, i medicinali stupefacenti di origine vegetale a base di cannabis (sostanze e preparazioni vegetali inclusi estratti e tinture).

Il decreto ministeriale consente ad ogni medico iscritto all’Ordine e abilitato alla professione di prescrivere cannabis medica (CM) tramite ricetta galenico magistrale. [1]

Per approfondire le modalità di accesso alla CM leggi: “Come ottenere la cannabis terapeutica”

Tabella 1. Le varietà di Cannabis Medica disponibili in Italia

2. BEDICA: I PRINCIPI ATTIVI

Profilo terpenico Bedica

Introdotto nel 2011, Bedica è il nome commerciale della cultivar indica Cannabis sativa L. “Talea”. Questa varietà è stata sviluppata perchè gli effetti terapeutici delle cultivar indica sono diversi da quelli delle sativa, soprattutto per i terpeni che le caratterizzano, non solo nell’odore e sapore ma soprattutto nell’effetto sinergico con i cannabinoidi, noto come effetto entourage.

Infatti, Bedica contiene un’elevata quantità di mircene, noto per avere un effetto sedativo e analgesico. Bedica contiene il 14% di THC con meno dell’1% di CBD ed è distribuito alle farmacie in forma granulare, per essere preparato nelle varie forme farmaceutiche come olio, capsule, resine. [2]

3. LE APPLICAZIONI CLINICHE DELLA CANNABIS TERAPEUTICA BEDICA

In Italia la terapia con cannabis terapeutica non è considerata come primo presidio medico nell’affrontare una patologia, ma esclusivamente in supporto ai trattamenti standard. Nonostante ci siano numerosi studi in letteratura, i cannabinoidi possono essere prescritti dal medico quando le terapie convenzionali non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non tollerabili o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali.

Di seguito le indicazioni cliniche della terapia a base di Bedica suggerite dal Ministero della Salute:

  • Analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (Sclerosi Multipla, lesioni del midollo spinale)
  • Dolore neuropatico di diversa natura
  • Antiemetico in nausea e vomito indotte da chemioterapici
  • Stimolante dell’appetito in cachessia e anoressia in pazienti oncologici o immunocompromessi
  • Glaucoma resistente alle terapie convenzionali
  • Riduzione dei movimenti involontari associati alla sindrome di Gilles de la Tourette. [3]

In letteratura scientifica sono riportati numerose altre patologie che trovano beneficio nella terapia con cannabis. Il medico potrà dunque optare per questo trattamento al di fuori delle indicazioni ministeriali, in quanto sarà sufficiente una valida ricerca a supporto.

CONTROINDICAZIONI DEL THC

Vi sono alcuni soggetti sensibili, quali:

  • Adolescenti (i cannabinoidi possono interferire con lo sviluppo cerebrale in queste fasi dello sviluppo)
  • Individui con disturbi cardiovascolari (ipotensione, tachicardia)
  • Pazienti con problemi di steatosi epatica
  • Soggetti con disturbi della sfera psichiatrica (schizofrenia, bipolarismo e personalità borderline, depressione maggiore, ossessivo-compulsivo)
  • Individui con pregressa storia di tossicodipendenza
  • Donne che pianificano una gravidanza

È compito del medico prescrittore valutare l’eleggibilità del paziente alla terapia con cannabinoidi, individuando la/le varietà di cannabis più indicate per il paziente, tenendo in considerazione la presenza di eventuali comorbidità, interazioni farmaceutiche con altre terapie e valutando anche forme di somministrazione e dosaggi diversi, paziente per paziente.

4. STUDI SULL’UTILIZZO DEL BEDICA NEL TRATTAMENTO DELL’EMICRANIA

L’ olio di cannabis ottenuto dalle varietà Bediol e Bedica ha dimostrato di ridurre l’intensità e la frequenza degli attacchi di emicrania. Invece, l’olio di cannabis della varietà Bedrocan non ha apportato miglioramenti significativi.
È quanto riportato da uno studio olandese retrospettivo, che ha coinvolto 44 pazienti affetti da emicrania a cui è stato chiesto di compilare un questionario sulle loro terapie a base di olio di cannabis. Secondo i ricercatori, l’olio di cannabis medicinale potrebbe essere una valida alternativa per il trattamento dell’emicrania.

Dai risultati del questionario è emerso che in seguito all’uso dell’olio di cannabis, la frequenza media complessiva degli attacchi di emicrania si è ridotta da 9 a 5,9 al mese (P = 0,008) e la gravità media complessiva è diminuita da 8,4 a 6,4 (P <0,001). Inoltre, sono stati riportati altri effetti della cannabis, tra cui una diminuzione della nausea del 25,6% (11 pazienti), un aumento della sonnolenza del 37,2% (16 pazienti) e un aumento della perdita di memoria del 25,6% (11 pazienti). Da questa analisi si evince che l’olio di cannabis ha un effetto positivo nella diminuzione della nausea, che spesso affligge i pazienti durante gli attacchi di emicrania.

Per confermare questi risultati e per includere l’olio di cannabis medicinale nelle attuali linee guida per il trattamento dell’emicrania, i ricercatori invitano la comunità scientifica a promuovere trials clinici randomizzati e controllati su larga scala. [4]

STUDIO OSSERVAZIONALE

Attualmente non sono disponibili studi clinici che dimostrino l’efficacia della terapia con cannabis nel trattamento dell’emicrania. Ciononostante, vi sono numerosi casi studio che hanno spinto gli scienziati ad analizzare i meccanismi biochimici dei cannabinoidi sul sistema nervoso centrale, in particolar modo sul circuito della serotonina.
I consumatori abituali di cannabis, sia per uso medico che personale, hanno una minima probabilità di soffrire di attacchi di emicrania, dovuto al fattore di protezione che la pianta esercita sul sistema nervoso.

In uno studio condotto in Colorado, su 121 adulti con diagnosi primaria di emicrania, è stato osservato l’effetto del trattamento o di una profilassi con CM. La frequenza dell’emicrania è diminuita da 10,4 a 4,6 attacchi mensili (p<0,0001). L’uso quotidiano, in varie forme di somministrazione, è risultato come fattore di prevenzione degli attacchi di mal di testa: l’inalazione di cannabis in emicrania acuta ha avuto un effetto analgesico tempestivo.
14 pazienti hanno riportato conseguenze indesiderate, tra cui sonnolenza e difficoltà a controllare gli effetti della cannabis: è emerso che i pazienti che mangiavano la cannabis avevano più probabilità di incorrere in effetti negativi.

In conclusione, l’uso della CM ha portato ad una diminuzione della frequenza degli attacchi di emicrania. È dunque necessario condurre studi clinici per approfondire i meccanismi d’azione dei cannabinoidi, la relazione causa-effetto per poter individuare le varietà più efficaci, le formulazioni e le dosi di cannabis per avere il massimo effetto terapeutico e minimizzare gli effetti indesiderati. [5]

5. BEDICA: CONCLUSIONI E OSSERVAZIONI

Le varietà di CM disponibili nelle farmacie italiane mostrano un profilo terpeni-fenolico simile fatta eccezione per Bedica, unica rappresentante della cultivar indica. Questa caratteristica genetica è di importanza rilevante, in quanto consente al medico prescrittore di adottare una strategia diversa nella terapia del dolore.

La caratteristica unica di questa CM è il profilo terpenico (i terpeni sono metaboliti secondari che conferiscono odore e sapore alle diverse specie vegetali), costituito in gran parte dal mircene, alfa pinene e beta cariofillene. Questi composti hanno proprietà analgesiche e antinfiammatorie, calmanti e sedative, che in sinergia con i cannabinoidi presenti nel fitocomplesso, rendono Bedica un’ottima candidata nel trattamento di dolore infiammatorio acuto e cronico, artriti, emicranie e insonnia.

Un olio di Bedica è ideale da assumere alla sera, per lenire i dolori e favorire un sonno ristoratore, per un pieno recupero delle energie e della serenità mentale. È di fondamentale importanza per il medico una conoscenza approfondita della pianta di cannabis, delle caratteristiche fitochimiche delle diverse varietà, per poter garantire il massimo degli effetti terapeutici col fine di personalizzare la terapia per ogni singolo paziente.

Referenze

  1. Decreto Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 30[]
  2. bedrocan.com/it/prodotti/[]
  3. Decreto Lorenzin – Ministero della Salute 09/11/2015: Allegato tecnico per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di Cannabis[]
  4. https://www.npfo.nl/artikel/de-invloed-van-medicinale-cannabisolie-op-migraineaanvallen []
  5. Rhyne et al. (2016)
    Effects of medical marijuana on migraine headache frequency in an adult population.
    Pharmacotherapy: The Journal of Human Pharmacology and Drug Therapy[]
Autore
Giuseppe Battafarano
Biotecnologo, informatore e divulgatore scientifico

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Master Cannabis Medica e Applicazioni Cliniche

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