Stagione 4, episodio 12
Lo stato di New York ha appena legalizzato la cannabis per uso adulto, sia per medico che ricreativo. Questo evento sarà determinante per spingere tutti gli Stati Uniti a regolamentare la cannabis a livello federale, data l’importanza finanziaria di NY. Sicuramente assisteremo ad una evoluzione nel mercato della cannabis che cambierà le carte in tavola coinvolgendo non solo l’America, ma anche l’Europa.
La Svizzera da Settembre è partita con un progetto pilota che coinvolge i cittadini adulti, a cui viene rilasciata una licenza per la coltivazione e distribuzione di cannabis e trasformati (con limite di THC per i fiori del 20%). A fine marzo 2021 sono stati pubblicati i dettagli dello studio pilota, che inquadrano la Svizzera come il primo paese europeo a garantire l’accesso alla cannabis anche per uso ricreativo in modo legale e normato.
La Svizzera si pone come apri fila europeo sull’uso adulto della cannabis. Questo modello potrebbe essere adottato anche in via sperimentale da altri paesi. Semplificando i punti del programma sarò garantito l’accesso alla cannabis ai cittadini domiciliati in Svizzera che aderiranno allo studio, con la possibilità di coltivare le piante secondo un protocollo biologico attenendosi alle buone pratiche agricole europee.
Qualora la domanda non fosse soddisfatta dalla produzione in loco, si prevedono delle deroghe per l’approvvigionamento. Questo punto è essenziale soprattutto per chi assume la cannabis per uso medico, al fine di garantire la continuità terapeutica.
Il Portogallo è oggetto di grande interesse da parte delle aziende americane del settore cannabis, che cercano di inserirsi nel mercato europeo accedendo dalla penisola iberica. D’altro canto, finora non era stata ancora normata la distribuzione di cannabis medica nelle farmacie. Il grande passo è stato finalmente fatto, quindi i pazienti potranno finalmente acquistare la propria terapia nelle farmacie galeniche.
In Francia è stato messo a punto uno studio pilota per osservare gli effetti della Cannabis Medica, coinvolgendo più di cento ospedali e numerosi pazienti per la durata di due anni. Anche qui le difficoltà non mancano, infatti il Ministero della Salute francese ha provveduto a bloccare il primo lotto di oleoliti di cannabis canadesi. Ciononostante è stato subito bandito un altro lotto di provenienza australiana, proprio per garantire la continuazione dello studio pilota.
La situazione italiana è la peggiore dal punto di vista della distribuzione di Cannabis Medica nelle farmacie. Purtroppo Aprile è un mese critico, in quanto vi è una costante carenza di materia prima: infatti è impossibile reperire le varietà FM1 ed FM2, Bedica, Bedrolite e Bediol. Dopo anni il Ministero della Salute italiana non è ancora in grado di approvvigionare la quantità di cannabis necessaria per garantire la continuità terapeutica ai pazienti.
Questo fenomeno è una violazione dei diritti fondamentali dei pazienti. A causa di una scarsa attenzione dello Stato, i pazienti devono necessariamente interrompere la terapia con cannabis, ritornando a soffrire per i sintomi di patologie spesso gravi e invalidanti. Purtroppo in Italia i pazienti che assumono cannabinoidi sono considerati di secondo grado.
Concludiamo con un evento positivo in termini di formazione accademica per i medici italiani, perché all’università di Padova è stato inserito un corso opzionale per gli studenti di medicina sull’Endocannabinologia, ovvero la scienza che studia il Sistema Endocannabinoide. Sicuramente è un primo passo verso la promozione di questo corso in tutti gli atenei italiani. Cannabiscienza sta lavorando da anni per diffondere queste conoscenze e la classe medica futura avrà nuove consapevolezze che permetteranno di adottare la terapia con cannabinoidi senza stigmi e pregiudizi.
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